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Mangiare, non dimentichiamolo, è soprattutto un piacere e spesso senza le spezie non si può gustare appieno nessuna pietanza! E anche se nella nostra cucina si ricorre poco alle spezie, vale la pena conoscerle più a fondo perché, oltre alle note qualità gastronomiche, possiedono anche proprietà salutari per il nostro organismo. Oltre al fatto che, essendo a zero calorie, aiutano a tornare in forma dopo il parto.
Le proprietà delle spezie
Aperitive: stimolano l’appetito e la digestione.
Dietetiche: rendendo i cibi più saporiti e stuzzicanti, permettono di limitare o di sostituire altri condimenti come sale, zucchero e grassi, favorendo una cucina più leggera e sana, adatta quindi a tornare in forma dopo il parto.
Ipocaloriche: prive di potere energetico, se inserite in un regime appropriato aiutano a tornare in forma dopo il parto.
Disinfettanti: contribuiscono alla conservazione di cibi, tipico esempio sono i salumi.
Digestive: stimolano la secrezione salivare e quella gastrica.
Carminative: aiutano a eliminare dall’intestino i gas in eccesso.
Le più usate in cucina
– Zafferano: gli stimmi, sottili filamenti arancioni, si estraggono da fiori originari dell’Asia: per 1 kg di spezia servono 150.000 fiori! È ritenuto depurativo per la pelle, regolatore dell’attività ormonale ovarica e digestivo.
– Noce moscata: è la mandorla tostata del seme di un albero tropicale. Si grattugia per aromatizzare dessert, carni, verdure e besciamella. È digestiva, carminativa, aromatica, antisettica e migliora l’appetibilità.
– Zenzero: la sua radice è la pregiata spezia che si trova in commercio per essere grattugiata o affettata. È ideale per dolci, riso, carni e verdure. La presenza di gingerina gli conferisce proprietà aperitive, digestive e carminative.
– Pepe: originario dell’India, quello nero è il frutto raccolto prima della completa maturazione, che diventa scuro e rugoso con l’essiccamento al sole; quello verde è il frutto fresco non sottoposto a essicazione; quello bianco è ottenuto dai frutti completamente maturi, lasciati macerare in acqua corrente, privati della buccia scura esterna. Quello rosa, invece, deriva da un arbusto sudamericano. L’alcaloide piccante del pepe, la piperina, stimola le papille gustative e la secrezione del succo gastrico, facilitando i processi digestivi; controlla i processi di fermentazione intestinale, con riduzione di meteorismo e flatulenza, attiva la circolazione, rendendo più toniche ed elastiche le pareti dei vasi capillari e facilitando l’ossigenazione dei tessuti.
– Cannella: è ricavata dalla corteccia interna essiccata di un albero originario della Cina e dell’isola di Ceylon. Si usa a pezzetti per dolci, frittelle o dessert e per la preparazione del vin brûlé, un vino aromatico che si beve caldo. Ha proprietà digestive e antisettiche per l’intestino. E ancora, aiuta lo scioglimento dei grassi nell’apparato digerente, potenziando l’attività di alcuni enzimi digestivi.
– Peperoncino: bacca americana, si coltiva nel Mediterraneo. Lungo o rotondo, rosso o verde, si consuma fresco, in salamoia o essiccato. Soprattutto nei semi contiene la capsaicina, un alcaloide dall’aroma pungente che si sposa con salumi, carni, conserve e sughi. Ricco di vitamina C, è anticongestionante e antibatterico: rinforza i capillari, fluidifica il muco delle vie respiratorie e favorisce la digestione.
– Chiodi di garofano: sono i boccioli chiusi della pianta di garofano, un albero sempreverde originario dell’Arcipelago Indonesiano. Perfetti sulla selvaggina, nelle marinate, per cuocere cavoli e lenticchie. Hanno proprietà digestive, carminative, analgesiche, antisettiche (per questo utilizzati in caso di infiammazioni delle gengive, per purificare l’alito e per alleviare il mal di denti) e combattono i radicali liberi, essendo le spezie con il più alto grado di antiossidanti.