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Nel Mondo, il numero di persone che adottano la dieta vegana e vegetariana è in costante aumento. I benefici generali per la salute e per la forma fisica, così come le motivazioni morali spingono molti ad abbracciare quelle diete che assumono sempre più la forma di vere e proprie filosofie di vita, oltre che alimentari. Uno studio della Oxford University dimostra però come la carenza di alcuni nutrienti e vitamine porti i vegani a essere il 20% più esposti al rischio ictus.
Lo studio su quasi 50.000 inglesi
Pubblicato dal British Medical Journal, lo studio della prestigiosa università inglese, ha preso in esame per dieci anni lo stato di salute di 48mila maggiorenni britannici. I risultati hanno rivelato come i vegani e i vegetariani abbiano il 20% in più di possibilità di andare incontro a ictus rispetto a chi include nella propria dieta anche la carne. Di contro, in tema di malattie cardiache e infarto, i vegetariani corrono il 22% in meno di rischio di ammalarsi.
Carenza di vitamine
Secondo i ricercatori, l’aumento delle probabilità di ictus in chi segue la dieta vegana sarebbe dovuto ai bassi livelli di colesterolo e alle scarse quantità di vitamine B12 e D nel sangue. Tutti nutrienti che aiutano l’organismo a scongiurare l’insorgere di ictus. Le motivazioni dietro la riduzione dei rischi di infarto sarebbe, invece, da ricercare nei più bassi valori di indice di massa corporea e pressione sanguigna, che aiutano inoltre a scongiurare il diabete. I ricercatori sottolineano dunque come diete come quella vegetariana e vegana nascondano nel loro non essere equilibrate dei rischi.
Pareri contrastanti
Lo studio non trova però piena approvazione nella comunità scientifica. Sono in molti, infatti, a storcere il naso e a voler tranquillizzare vegani e vegetariani. La dietista della British Dietetic Association, Frankie Phillips, sottolinea per esempio come alla base della ricerca manchi una correlazione causa-effetto tra il regime alimentare e l’insorgere di ictus. Inoltre, come sottolineato dal professor Tom Sanders del King’s College di Londra, è molto probabile che chi segue regimi alimentari particolari non assuma farmaci che aiutano a controllare l’ipertensione() e altre comuni cause di ictus, creando un ulteriore fattore di errore nei risultati dello studio.
Mangiare di tutto un po’
Non esiste una dieta perfetta. Le Linee guida del National Health Service invitano a consumare almeno cinque porzioni di frutta e verdura al giorno, a mangiare patate, pane, riso o pasta per il giusto apporto di fibre, a non dimenticare le proteine contenute in carne, pesce, crostacei, tofu e frutta secca, e variare spesso la propria alimentazione e a ridurre i cibi ricchi di grassi, sali e zuccheri.
Fonti / Bibliografia
- Risks of ischaemic heart disease and stroke in meat eaters, fish eaters, and vegetarians over 18 years of follow-up: results from the prospective EPIC-Oxford study | The BMJObjective To examine the associations of vegetarianism with risks of ischaemic heart disease and stroke.Design Prospective cohort study.Setting The EPIC-Oxford study, a cohort in the United Kingdom with a large proportion of non-meat eaters, recruited across the country between 1993 and 2001.Participants 48 188 participants with no history of ischaemic heart disease, stroke, or angina (or cardiovascular disease) were classified into three distinct diet groups: meat eaters (participants who consumed meat, regardless of whether they consumed fish, dairy, or eggs; n=24 428), fish eaters (consumed fish but no meat; n=7506), and vegetarians including vegans (n=16 254), based on dietary information collected at baseline, and subsequently around 2010 (n=28 364).Main outcome measures Incident cases of ischaemic heart disease and stroke (including ischaemic and haemorrhagic types) identified through record linkage until 2016.Results Over 18.1 years of follow-up, 2820 cases of ischaemi...