Argomenti trattati
Iniziare pranzo e cena con le verdure anziché con la pasta aiuterebbe a mantenere la glicemia più bassa, così come i valori dell’insulina dopo i pasti e, di conseguenza, può favorire il controllo del peso.
Non basta calcolare le calorie
A sostenerlo è il dottor Pier Luigi Rossi, specialista in Scienza dell’Alimentazione, docente universitario e autore del libro “Conosci il tuo corpo, scegli il tuo cibo” (Aboca 2016). Secondo Rossi la rapida diffusione di sovrappeso e obesità della nostra società dipenderebbe dalla mancata conoscenza del proprio corpo e dal fatto che chi soffre di problemi di peso non misura la glicemia e l’insulina, ma si ferma a calcolare le calorie di ciò che mangia che, in questo quadro complesso, non servirebbe a nulla.
Un modello di dieta più efficace
La dieta molecolare, inventata proprio dal Dottor Rossi, si basa invece sulla conoscenza delle molecole che si ingeriscono e non sul conteggio delle calorie. Secondo questa teoria, gli alimenti sarebbero uguali per tutti prima di essere mangiati, ma una volta ingeriti, “dialogherebbero” differentemente con le cellule e il Dna di ciascuno. Pertanto Rossi sostiene che la composizione del sangue cambierebbe ogni volta che si mangia, specificando che se si mangia sano la glicemia post pasto resta bassa, il che significa anche basso livello di insulina, l’ormone prodotto dal pancreas, responsabile di veicolare lo zucchero nelle cellule. È fondamentale, aggiunge lo specialista, consumare ogni giorno poco glucosio e intervenire sul fegato, il vero regista del nostro metabolismo. “Se non si riesce a liberarlo dall’eccesso di grassi – precisa – si determina una condizione di steatosi epatica (fegato grasso). Questo impedisce la diminuzione del peso corporeo e l’eliminazione dell’insulina nel sangue, determinando uno stato di insulino-resistenza, condizione che predispone al diabete”.
Contro obesità e malattie correlate
In Italia il 45% della popolazione è in sovrappeso, il che determina un aumento di malattie cardiovascolari, tumori e disturbi metabolici. Contro il dilagare di questi problemi, la migliore forma di prevenzione è una dieta che preveda 5 pasti al giorno. In particolare:
- una colazione proteica, con prosciutto e formaggio fresco e spalmabile e pochi carboidrati, diversamente da quella tradizionale che è molto ricca di zuccheri;
- due spuntini al giorno con un frutto o un centrifugato di verdure
- due pasti principali con antipasto di verdure fresche finemente tritate. Mangiare prima la pasta, come è nostra abitudine, significa invece far aumentare la glicemia. Devono poi seguire le proteine (formaggi, carne, pesce, uova o legumi) e un po’ di pane. E infine una zuppa, un minestrone o un passato di verdure, che favoriscono l’assorbimento del carotene.