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Una dieta a base di alimenti tipici mediterranei e ben bilanciata è in grado di sciogliere gli accumuli di adipe nel fegato del 40%, rappresentando così un efficace strumento di lotta alla steatosi epatica (disturbo comunemente noto come fegato grasso), problematica che interessa il 25-30% della popolazione, fino al 50-70% delle persone con diabete di tipo 2 e molti bambini. Un risultato importante, considerato che per la steatosi del fegato non esiste attualmente una terapia.
Modelli alimentari a confronto
L’alimentazione “sciogli adipe” per contrastare il fegato grasso è stata ideata da un gruppo di studiosi dell’Università Federico II di Napoli coordinati da Giuseppe Della Pepa del Dipartimento di Medicina Clinica e Chirurgia, e sperimentata su un gruppo di 49 adulti con diabete in buon controllo glicemico ma con problemi di sovrappeso e obesità. I partecipanti alla ricerca sono stati invitati ad alimentarsi per due mesi con la dieta messa a punto dai ricercatori dell’ateneo partenopeo o, in alternativa, con un’alimentazione usuale ma arricchita di acidi grassi monoinsaturi grazie a un apporto “extra” di olio extravergine di oliva.
La dieta “sciogli grasso”
La dieta sperimentale anti-fegato grasso prevedeva il consumo di carboidrati a basso indice glicemico, come pasta, pane integrali e legumi (che vengono assorbiti lentamente, evitando così picchi di glicemia e insulina), come condimento olio extravergine d’oliva, elevate quantità di acidi grassi omega-3 e omega-6 (pesce e frutta secca a guscio), vitamine e polifenoli (frutta e verdura come arance, broccoli, rucola e carciofi). Da bere tè verde deteinato e caffè decaffeinato.
Risultati incoraggianti
Dallo studio è emerso che la dieta mediterranea bilanciata e controllata secondo le indicazioni dei ricercatori è in grado di ridurre gli accumuli di grasso nel fegato del 40% rispetto al 19% dell’alimentazione potenziata solo nel contenuto degli acidi grassi monoinsaturi grazie al consumo “extra” di olio extravergine d’oliva. Un obiettivo da non sottovalutare, spiegano gli autori dello studio, dal momento che la presenza di adipe nel fegato può compromettere anche in modo severo la funzionalità di quest’organo, comportando anche nei soggetti non diabetici importanti problemi di salute.