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Non solo etichette nutrizionali che riportano, per filo e per segno, le caratteristiche di ciò che è contenuto nella confezione. Dal Regno Unito arriva ora una nuova trovata contro il cosiddetto junk food, ovvero il cibo spazzatura, che potrebbe tradursi in un interessante deterrente – tutto a favore della salute – per chi si accinge ad acquistare alimenti poco sani: l’indicazione di quanto movimento fisico – quanti minuti di corsa o di camminata – è necessario svolgere per bruciare le calorie assunte consumando quello specifico alimento.
Ottimo deterrente
A parlarne è Shirley Cramer, chief executive della Royal Society of Public Health, società britannica indipendente dedicata al miglioramento della salute pubblica e del benessere, nata nel 2008 dalla fusione della Royal Society of Health e con il Royal Institute of Public Health. “Se sull’etichetta di una lattina di una bibita gassata fosse indicato che per smaltire le calorie assunte è necessario cimentarsi in tredici minuti di corsa, oppure sull’involucro di una barretta di cioccolato fosse precisato che di minuti di corsa per smaltirla ne sono necessari 22, le persone forse ci penserebbero un po’ più a lungo sopra, prima di acquistare e mangiare”, spiega Cramer.
Ecco alcuni esempi
La RSPH ha messo nero su bianco diversi esempi: tanto per capire, un trancio di pizza può contenere 449 calorie e per “bruciarle” sono necessarie un’ora e mezza di passeggiata veloce o 43 minuti di corsa, mentre un pacchetto di patatine piccolo contiene 171 calorie, che possono essere bruciate con 31 minuti di camminata o 16 di corsa.
Duplice scopo
Lo scopo è duplice: far desistere i consumatori dal mangiare alimenti poco sani e, allo stesso tempo, spronarli a fare maggiore attività fisica. “L’obiettivo – conclude Cramer – è far sì che le persone siano più attente alle calorie che introducono nell’organismo e a come queste calorie sono connesse alle attività di tutti i giorni, anche per incoraggiarle a essere fisicamente più attivi”.