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I dolcificanti a basso contenuto calorico possono peggiorare la glicemia nel sangue e l’equilibrio della flora intestinale. Lo sostiene un gruppo di ricercatori dell’Università di Adelaide, in collaborazione con il South Australe Health & Medical Research Institute e la Flinders University South Australia a seguito di uno studio su 29 individui. Dalla ricerca, presentata al congresso annuale dell’Associazione Europea per lo Studio del Diabete (Easd) di Berlino, è infatti emerso che il consumo di dolcificanti ipocalorici può ridurre i batteri intestinali benefici e la regolazione del glucosio nel sangue, aumentando il rischio di diabete.
Uno studio durato due settimane
Le persone arruolate nello studio erano sane (non diabetiche) con un’età media di 30 anni e un indice di massa corporea medio di 24 kg/m2. Divise in due gruppi (uno di controllo) dovevano assumere una combinazione di dolcificanti (92 mg di sucralosio e 52 mg di acesulfame-k) equivalente alla quantità assunta con circa 1,5 litri di bevande dietetiche al giorno. La quantità stabilita è stata somministrata sotto forma di capsule da assumere 3 volte al giorno per due settimane. In più sono state effettuate raccolte fecali prima e dopo l’esperimento per identificare le specie di batteri presenti.
Disbiosi intestinale con i dolcificanti
Al termine dell’esperimento è risultato che:
- bastano due settimane di dieta con dolcificanti per causare un aumento clinicamente rilevante del modo in cui il corpo risponde al consumo di glucosio. Resta ancora da capire se lo squilibrio dei batteri intestinali, detto disbiosi intestinale, contribuisca anche alle anormalità osservate nei livelli di glucosio nel sangue, come già osservato sui topi;
- il gruppo che assumeva dolcificanti mostrava una maggiore variazione delle specie batteriche presenti nelle feci, una diminuzione dei microrganismi benefici che aiutano a fermentare il cibo e l’aumento di 11 batteri intestinali opportunisti.