Argomenti trattati
Anche il gelato, spesso vietato nelle diete dimagranti, può essere inserito in un regime dietetico. Basta fare le giuste sostituzioni e scegliere le varianti più light. A parlare è Pietro Migliaccio, nutrizionista e Presidente della Società Italiana di Alimentazione. Secondo il Professor Migliaccio è sbagliato colpevolizzare il gelato perché è un alimento ricco di tante buone qualità, non solo dal punto di vista “palatabilità”, ma anche “psicologico” in quanto è in grado di “motivare” molto di più chi deve seguire una dieta dimagrante!
La dieta del gelato
Se volete perdere due o tre chili in pochi giorni, senza rinunciare alla “golosità” verso il dolce, Migliaccio propone la dieta del gelato. L’importante è che questo alimento venga considerato un vero e proprio pasto da sostituire a quello tradizionale e non da aggiungere al primo e secondo come dessert. Per una settimana sarà dunque possibile sostituire un pasto (pranzo o cena) con un gelato, facendolo seguire da un frutto o da una macedonia.
Il valore nutrizionale del gelato
Gli ingredienti di partenza del gelato sono latte, uova, zucchero, a cui si aggiungono caffè, cacao o frutta, tutti alimenti con ottime proprietà nutrizionali. In particolare:
- proteine ad elevato valore biologico,
- grassi di buona qualità,
- zuccheri a rapido assorbimento e a pronta disponibilità energetica come lattosio e saccarosio
- vitamine A2 e B2
- calcio e fosforo
- amido, un carboidrato complesso a lento assorbimento, se consideriamo anche le cialde, il cono o il biscotto a base di cereali consumati insieme al gelato.
Le altre proprietà salutari del gelato
Il gelato è inoltre ricchissimo di acqua (più del 60%), preziosa per reidratare l’organismo. Rispetto a quando si beve un bicchiere di acqua, il gelato non dà quella sensazione immediata di soddisfazione di sete, ma ha dalla sua quella di non provocare l’effetto di successiva vasodilatazione. In più, il gelato, per la sua caratteristica di essere freddo, ha un alto potere saziante. La sua bassa temperatura, infatti, fa si che si mangi lentamente, così che l’organismo riesce ad attivare i meccanismi della sazietà.