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Il numero di persone che segue diete gluten free è in aumento, nonostante il numero di persone con diagnosi di celiachia sia rimasto costante negli ultimi anni: la tendenza, rilevata negli Stati Uniti, è stata pubblicata sulle pagine della rivista Jama Internal Medicine da un gruppo di ricercatori guidati da Hyun-seok Kim della Rutgers Medical School (New Jersey).
Sotto esame l’alimentazione di 22mila persone
L’indagine è stata realizzata monitorando per cinque anni – dal 2009 al 2014 – l’alimentazione di oltre 22 mila persone nell’ambito del National Health and Nutrition Examination Survey e sottoponendo tutti i partecipanti allo studio a un test per la celiachia per rilevare l’eventuale presenza del disturbo. Dai dati raccolti è emerso che, mentre la prevalenza della malattia è rimasta stabile ai parametri statunitensi, ovvero allo 0,7%, il numero di persone che ha scelto di seguire diete gluten free pur senza soffrire di celiachia è più che triplicato in cinque anni, passando dallo 0,5% del 2009 all’1,7% del 2014.
Molte autodiagnosi
Lo studio è stato condotto negli Stati Uniti ma, se si guarda all’aumento dell’offerta e dei prodotti () gluten free sugli scaffali dei nostri supermercati, la tendenza sembrerebbe interessare anche il nostro Paese. Come spiega Hyun-seok Kim, primo autore dello studio, la tendenza all’aumento al ricorso alle diete gluten free pur in assenza di diagnosi di celiachia potrebbe dipendere in particolare da due ragioni: la prima è “la percezione, da parte di molti, che un’alimentazione gluten-free sia più sana e che possa dare sollievo a sintomi gastrointestinali aspecifici per cui non si è ricevuta una diagnosi precisa”. La seconda è “che ci sono tante persone, poi, che si auto-diagnosticano l’ipersensibilità al glutine non celiaca, ovvero quella condizione in cui non si hanno gli auto-anticorpi tipici della malattia, ma sono presenti alcuni dei sintomi che si attenuano evitando il glutine”. Ma ciò può rivelarsi poco salutare per l’organismo.