Con l’olio extravergine d’oliva il cervello resta giovane!

Silvia Camarda A cura di Silvia Camarda Pubblicato il 03/09/2021 Aggiornato il 03/09/2021

L’idrossitirosolo, un fenolo presente nell’olio extravergine di oliva, stimola la produzione di nuovi neuroni, rallentando così l’invecchiamento cognitivo e mantenendo giovane il cervello

Con l’olio extravergine d’oliva il cervello resta giovane!

Vuoi mantenere il cervello giovane e contrastare l’invecchiamento? Allora condisci i piatti con l’olio extravergine d’oliva. Secondo uno studio tutto italiano ancora in corso, infatti, l’olio extravergine d’oliva contribuisce a rallentare l’invecchiamento cognitivo, favorendo una più lunga giovinezza mentale.

A condurre la ricerca, finanziata dall’azienda olearia Monini tramite la Fondazione Umberto Veronesi, è il dottor Giorgio D’Andrea, ricercatore dell’Istituto di Biologia Cellulare e Neurobiologia del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche) di Roma.

Gli effetti dell’idrossitirosolo

Si tratta di un potente antiossidante contenuto nell’olio extravergine di oliva insieme ad altre sostanze polifenoliche, come l’oleocantale e ad altri composti benefici per la salute come l’acido oleico, i grassi polinsaturi essenziali, la vitamina A e la vitamina E. Più alto è il contenuto di polifenoli, e più alta la qualità di un olio. Per questo motivo la determinazione dei polifenoli è uno dei criteri adottati per stabilire le caratteristiche di un olio. Al momento, questa ricerca è la sola al mondo che sta studiando l’effetto dell’idrossitirosolo sulle cellule staminali neuronali del cervello.

Perché fa bene

Le proprietà benefiche dell’olio di oliva sono già state dimostrate sul sistema circolatorio e sull’appaato intestinale, mentre esistono ancora molte incognite per quanto riguarda il sistema nervoso centrale. Diversi studi hanno comunque accertato che il cervello può produrre nuovi neuroni anche in età adulta. È stato anche verificato che l’idrossitirosolo, una volta ingerito, stimola la produzione di nuovi neuroni a partire dalle cellule staminali.

Il prossimo passo, riferisce D’Andrea, sarà quello di verificare come si comportano i nuovi neuroni: per esempio potrebbero aumentare anche le capacità di apprendimento e di memoria.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Le cellule staminali, dette anche totipotenti, sono cellule non ancora specializzate che possono trasformarsi in qualunque altro tipo di cellula dell’organismo attraverso un processo di differenziamento cellulare.

 

Fonti / Bibliografia

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