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Da uno studio italiano condotto dai ricercatori delle Università di Tor Vergata, Sapienza e del Policlinico Gemelli e pubblicato sulla rivista medica Journal of Transactional Medicine è emerso che con i probiotici (principi attivi contenuti, per esempio, nello yogurt) si favorisce il dimagrimento e la diminuzione dell’ansia.
Esaminata la flora intestinale
Al centro della ricerca è stata la flora batterica intestinale, cioè l’insieme di microorganismi che colonizzano l’intestino apportando benefici (e ricevendone). In particolare, proteggono l’integrità della mucosa (tessuto di rivestimento) dell’intestino, aiutano la digestione di alimenti che in loro assenza sarebbero difficili da assimilare, intervengono nella sintesi delle vitamine B e K, sostengono il sistema di difesa naturale dell’organismo. Il legame tra flora batterica e tipo di dieta è stretto: un’alimentazione scorretta, prima causa di sovrappeso, può portare anche a una condizione di cosiddetta “disbiosi” cioè di alterazione della flora batterica intestinale. La sperimentazione è stata condotta allo scopo di comprendere se ripristinando l’equilibrio di questo benefico ecosistema si sarebbero ottenuti benefici in relazione alla perdita di peso.
Giù i chili…
La sperimentazione è stata condotta sia su persone sane sia su altre colpite da patologie degenerative: a ciascun partecipante è stato somministrato un integratore con 120 miliardi di probiotici composti da 8 ceppi batterici. Al termine, si è avuto modo di osservare che con i probiotici c’era stata una perdita di peso e una riduzione di tessuto adiposo nelle persone con chili di troppo o con sindrome metabolica conclamata, senza che fosse stata associata una dieta dimagrante.
… e l’ansia
In più, con i probiotici si è osservata una diminuzione dello stato ansioso tra i partecipanti che ne soffrivano. A commento dei risultati, Antonino De Lorenzo, direttore della Scuola di specializzazione in scienze dell’alimentazione di Tor Vergata, ha affermato che attualmente si conosce solo il 10% degli effetti della flora batterica e che quindi molto c’ è ancora da scoprire. La ricerca continuerà in tal senso: De Lorenzo insieme al professor Antonio Gasbarrini del Policlinico Gemelli e ai loro rispettivi team ha costituito un network per affrontare questo grande tema della ricerca, con l’obiettivo di completare il puzzle con il restante 90% dei pezzi.
La sindrome metabolica
La diagnosi di sindrome metabolica, disturbo che comporta un forte incremento del rischio di malattie cardiovascolari, è autorizzata dalla presenza contemporanea di due delle cinque condizioni elencate di seguito, se associate all’aumento della circonferenza vita (che rappresenta l’alterazione caratteristica):
- circonferenza vita superiore a 102 centimetri nell’uomo e 88 centimetri nella donna (si misura partendo da due centimetri sotto l’ombelico)
- pressione del sangue superiore a 130 (massima) e a 85 per la minima
- colesterolo Hdl (buono) inferiore a 40 (uomini) o a 50 (donne)
- trigliceridi superiori a 150
- glicemia superiore a 110.