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In arrivo una notizia che farà felici gli amanti del cioccolato. Bere una tazza di cioccolata al giorno, fatta con cioccolato fondente, farebbe bene al nostro “muscolo cardiaco” perché diminuirebbe del 30% il rischio di attacco di cuore nei 10 anni successivi. Perché non provare?
Preziosi flavonoidi
L’azione benefica salva-cuore della cioccolata si dovrebbe ad alcune sostanze contenute nel cacao, conosciute come flavonoidi, che contrasterebbero la formazione delle “placche” nelle arterie, svolgendo, di conseguenza un ruolo di protezione contro gli infarti. È quanto emerge da due studi britannici pubblicati uno su Age e l’altro su British medical nutrition ed entrambi sostenuti dal Flaviola Research Consortium finanziato dall’Unione Europea.
Migliorano la pressione
Il primo studio prevedeva un campione di 42 uomini di due fasce di età: under 35 e 50-80enni. In queste due fasce di età il consumo di flavonoidi sembrava aumentare in modo significativo la vasodilatazione, elemento fondamentale per la fluidità del sangue e per la prevenzione di ictus. Nel gruppo dei più anziani si osservava anche una riduzione significativa della pressione sistolica (la “massima”).
Meno malattie cardiovascolari
Il secondo studio coinvolgeva un gruppo di donne e uomini sani dai 35 ai 60 anni. Il risultato è stato che chi consumava bevande a base di flavonoidi 2 volte al giorno per 4 settimane, riduceva il rischio di malattie cardiovascolari del 22%.
Forte azione preventiva
Scopo degli studi, spiegano i ricercatori, è capire quale ruolo abbiano gli alimenti ricchi di flavonoidi nel mantenere in salute cuore, arterie e vene del nostro sistema circolatorio. I primi risultati dimostrerebbero che il cioccolato avrebbe delle potenzialità preventive sul fronte cardiovascolare.
Dieta come cura
E concludendo con le stesse parole di Malte Kelm dell’ospedale universitario di Dusseldorf, in Germania, “con la popolazione mondiale che invecchia progressivamente, l’incidenza di patologie cardiovascolari, infarto e ictus non potrà che crescere. È quindi fondamentale comprendere l’impatto positivo che la dieta può avere sui fattori di rischio cardiovascolari”.