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Una buona notte inizia a tavola… da quanto si mangia a cena. Insomma, parafrasando un noto proverbio, “il sonno vien mangiando”: potrebbe essere questo, in sintesi, il senso della ricerca pubblicata sul Journal of Clinical Sleep Medicine, da cui emerge che una cena troppo abbondante inficia la buona qualità del riposo notturno, riducendo la durata del sonno profondo e aumentando il tempo necessario ad addormentarsi (29 minuti contro 17), mentre una cena leggera sarebbe di aiuto per una buona notte.
I cibi da evitare
Non è solo una questione di quantità: diversi studi hanno anche messo in evidenza che se si vuole preludere a una buona notte sono sconsigliati, oltre che una abbondante cena, anche il consumo di certi cibi. Per esempio quelli che contengono tirammina, sostanza che stimola la secrezione di adrenalina, noradrenalina e dopamina rendendoci, di conseguenza, più attivi. Vanno, dunque, limitati al minimo i formaggi come gorgonzola, cheddar, roquefort, pecorino e groviera, ma anche pesce conservato e alimenti affumicati. Sono poi da evitare bevande e alimenti stimolanti come caffè, alcol, cioccolato e tè, soprattutto dopo cena. Prudenza raccomandata anche con i cibi molto sapidi e speziati e preparati con il dado da cucina (possono appesantire la digestione).
Via libera alla pasta
Quali sono invece gli alimenti che possiamo concederci? Via libera a pasta, riso e pane – contengono il triptofano, un aminoacido coinvolto nella sintesi della serotonina, il neurotrasmettitore cerebrale che stimola il rilassamento – ma anche orzo, yogurt(), uova bollite, rape, cavolo e zucca.