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Ancora un altro studio, condotto questa volta da alcuni ricercatori dell’Università di Pittsburgh e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Communications, confermerebbe quanto incide la dieta “occidentale” sulla salute.
L’esperimento in due continenti
Il primo campione era costituito da venti americani che dovevano seguire per 20 giorni una dieta rurale tipica dei paesi del centro Africa e particolarmente povera di grassi. Il secondo campione, invece, era formato da venti africani, cui è stato chiesto, invece, di seguire lo stile di vita alimentare americano, includendo quindi patatine, hot dog e hamburger.
L’analisi dei risultati
Al termine dei venti giorni di dieta, sono stati effettuate diverse analisi che hanno rilevato:
- un notevolmente miglioramento del quadro di salute dei volontari americani. Erano diminuiti i segni dell’infiammazione e anche la flora batterica intestinale era più varia;
- un peggioramento del quadro di salute dei volontari africani.
Effetti devastanti
Se “due più due fa quattro”, la dieta occidentale sarebbe “devastante” per l’equilibrio complessivo del bioma intestinale degli africani e avrebbe aumentato la produzione dei biomarcatori del cancro al colon. Questo risultato dimostrerebbe, però, che non è mai troppo tardi per modificare il rischio di tumore al colon. Concludendo, secondo i ricercatori, un terzo dei tumori al colon, uno dei più diffusi, potrebbe essere evitato proprio cambiando la dieta.
Che cos’è il bioma intestinale
È il nuovo termine utilizzato dalla biologia moderna per definire tutti i microrganismi presenti nell’intestino. In passato il termine tecnico per identificare questi batteri era “flora intestinale”. Il bioma intestinale varia a seconda delle nostre abitudini alimentari, dei medicinali assunti e dell’ambiente in cui viviamo.