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Le diete “low carb come la chetogenica, la dieta a zona, la Dukan, la Paleodieta e quella di Atkins, non fanno dimagrire. A sostenerlo con determinazione è il dottor Michelangelo Giampietro, specialista in medicina dello sport, in scienza dell’alimentazione e docente alla scuola dello sport Coni di Roma.
Perché non fanno bene
Secondo lo specialista, le diete a basso contenuto di carboidrati o diete low carb, creerebbero solo l’illusione di diminuire il peso, perché determinano una perdita di acqua e, qualche volta, anche di tessuto muscolare. Con il risultato di innescare il rischioso “effetto yo-yo”, cioè di recuperare nel giro di poco tempo i chili di prima della dieta, se non addirittura di più.
Carboidrati essenziali
I carboidrati sono il nutriente necessario dei globuli rossi, del cervello e dei muscoli. In loro assenza, l’organismo ne risente subito, manifestando ipoglicemia, debolezza, sudorazione eccessiva, mancanza di concentrazione e attenzione, sonnolenza, mal di testa e annebbiamento della vista.
Dieta mediterranea: sì anche per dimagrire
Numerosi studi scientifici hanno, invece, dimostrato come questa dieta abbia un effetto protettivo sull’organismo rispetto a anche a tumori e obesità, e in più faciliti il dimagrimento.
La dieta mediterranea prevede che il 50-55% delle calorie totali giornaliere derivi dai carboidrati che, per l’80%, dovrebbero essere complessi (pasta, pane, riso). Il restante 20%, invece, può derivare dagli zuccheri semplici, cominciando da quelli della frutta.
L’efficacia di questo modello alimentare sta nel variare tutti i giorni gli alimenti, preferendo frutta, verdura, cereali e legumi – per il loro effetto saziante dovuto alla fibra – senza penalizzare, tuttavia, i cibi di origine animale (carne, pesce, uova, latte e derivati), conditi con olio extravergine d’oliva, meglio se a crudo.
Per chi fa sport
Giampietro ricorda poi che le prestazioni degli sportivi sono legate a tre componenti nutrizionali:
– perfetta idratazione;
– ampia disponibilità di carboidrati;
– aumento della quota di proteine, ma sempre inferiore rispetto a quella dei carboidrati”.
In particolar modo, conclude il medico, “la pasta fornisce agli atleti un carburante a lento assorbimento”. Meglio dunque un piatto di pasta condito leggermente rispetto alle patatine fritte prima di fare sport!