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L’Ospedale San Giuseppe di Milano, presso il centro di Endoscopia digestiva del Gruppo MultiMedica, è stato tra i primi ad adottare il protocollo alimentare FODMAP per ridurre il fastidioso e antiestetico gonfiore alla pancia.
FODMAP: che cos’è?
È l’acronimo di Oligo e Monosaccaridi fermentabili e polioli, cioè carboidrati a corta catena come: lattosio, fruttosio, galattani e polialcoli (ossia sorbitolo), mannitolo, xilitolo e maltitolo. Questa dieta, che dura dalle 6 alle 8 settimane, prevede diverse fasi.
È nata in Australia
Sono i dottori Susan Shepherd e Peter Gibson del Dipartimento di medicina della Monash University di Melbourne, gli ideatori di questa dieta. Attraverso le loro ricerche osservarono che con un’alimentazione povera degli alimenti FODMAP, diminuivano i sintomi da gonfiore e distensione addominale su alcuni loro pazienti.
La dieta in due fasi
Nella prima fase si eliminano completamente i cibi ricchi di FODMAP, ovvero latte, yogurt, formaggi freschi e molli, alimenti a base di farina bianca e integrale, farine di legumi, ceci, lenticchie, fagioli, fave, cipolle, aglio, asparagi, carciofi, cavolfiori, verze, cicoria, funghi, radicchio, brodi già pronti e miele. Inoltre, va evitata la frutta tipicamente estiva come albicocche, anguria, ciliegie, fichi, nespole, pesche, prugne, oltre alla frutta secca. Da evitare anche alcune bevande, in particolare birra, caffè d’orzo, succhi e sciroppi. Nella seconda fase c’è la reintegrazione graduale di tutti gli alimenti eliminati al fine di capire quali e in quale quantità sono implicati nella distensione addominale che si presenta fin dal mattino dopo la colazione, per poi peggiorare e protrarsi durante la giornata.
Chi è più colpita
Le donne con un lavoro spesso stressante e di responsabilità sono le più colpite dal disturbo della pancia gonfia. Secondo la dottoressa Licia Colombo, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietetica del Gruppo MultiMedica, adottando questa dieta si dovrebbero evitare test d’intolleranza alimentare di dubbia validità, farmaci miracolosi spesso “specchietti per allodole”, regimi alimentari assurdi che rischiano di causare gravi stati carenziali. La dottorssa Colombo continua asserendo che “questi carboidrati possono essere poco assorbiti nel piccolo intestino e rapidamente fermentati dai batteri nell’ileo e nel colon. I sintomi sono dovuti alla distensione dell’intestino sia attraverso un alto volume di liquidi trattenuti per il processo di osmosi, sia a un aumento della produzione dei gas. Questo processo è il primo vero responsabile di tale sintomatologia: dolore addominale, meteorismo, aumento del gas intestinale, distensione addominale alterata disfunzione della motilità addominale che si manifesta con diarrea e stipsi.