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Le smagliature, che in termine scientifico si chiamano strie atrofiche, rappresentano le lesioni cutanee più frequenti e anche più evidenti. Di solito sono la conseguenza diretta di una scarsa elasticità della pelle: compaiono con una frequenza doppia nelle donne rispetto agli uomini, soprattutto dai 15 ai 30 anni. Le ragioni sono tante e diverse ma è soprattutto l’aumento repentino di peso a causarle.
I periodi più a rischio
È quello che succede del resto nella pubertà e in gravidanza, quando il formarsi delle smagliature è più frequente proprio perché i volumi del corpo aumentano velocemente e altrettanto velocemente si riducono. Se, infatti, in un lasso di tempo piuttosto contenuto come i nove mesi dell’attesa si registra un rapido aumento di peso o al contrario un drastico dimagrimento e la pelle è già per sua natura poco elastica, è facile che si laceri.
Geni e ormoni
Alla scarsa elasticità della pelle sembra concorrere una certa predisposizione genetica e l’aumento dei livelli circolanti di ormoni glucocorticoidi: proprio questi, infatti, facilitano il danneggiamento delle fibre elastiche del derma che costituiscono l’impalcatura che dà forza e sostegno alla pelle. Chiaro che chi sa per natura di avere una cute non proprio tonica dovrebbe prestare massima attenzione a prevenire le smagliature cercando di evitare di aumentare o diminuire drasticamente di peso. In gravidanza è buona abitudine poi mantenere la pelle morbida e idratata usando oli nutrienti e lavandosi con prodotti a base oleosa che evitano di impoverire eccessivamente la cute. Attenzione anche a non usare acqua troppo calda che inaridisce e rende più fragile la pelle.
Tre step
La formazione delle smagliature passa attraverso tre stadi evolutivi. All’inizio fase ipertrofica o infiammatoria: il segnale che si sta formando una smagliatura è il fatto che sul punto interessato, in genere cosce, fianchi, glutei, addome e seno, la pelle diventa pruriginosa e brucia. Le cellule dello strato più profondo del derma – i fibroblasti – smettono di funzionare e proprio tale fenomeno determina un riassetto del derma, con le fibre elastiche e il collagene che si posizionano in maniera non corretta. Subito dopo inizia la fase rigenerativa nella qualche compaiono delle strie rosso violacee, dette strie rubre, che indicano una ripresa di attività dei fibroblasti con collagene e fibre elastiche che però non riescono più a riposizionarsi correttamente. Successivamente le strie rosse diventano bianco perla e le lesioni assumono un aspetto del tutto simile a quello di una cicatrice: il tessuto si rigenera ma è un rattoppo di quello precedente.