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All’inizio compaiono le rughe più sottili, quelle attorno alle labbra e nella delicata zona del contorno occhi. Poi arrivano i solchi sempre più marcati, sulla fronte, ai lati del naso, sulle guance, e infine le rughe che tolgono definizione all’ovale del viso. Sono i segnali visibili dell’inevitabile processo di invecchiamento della cute legato all’età, ma anche alle continue aggressioni esterne, prima fra tutte quella dei raggi Uv.
Il ruolo chiave dell’enzima Complex II
Ma tra poco forse si potrà dire addio alle rughe: è stato, infatti, scoperto l’enzima che fa invecchiare la pelle e mette in moto il meccanismo che porta il viso e anche il corpo a segnarsi sempre più visibilmente. A isolare per la prima volta l’enzima che fa invecchiare la pelle è stato un gruppo di scienziati inglesi che ha scoperto come l’attività di un particolare enzima metabolico chiave, che si trova nelle cellule epiteliali, diminuisca con il passare del tempo aprendo le porte all’invecchiamento della cute. I risultati del lavoro sono stati pubblicati sul Journal of Investigative Dermatology e riguardano l’enzima Complex II.
Sotto la lente d’ingrandimento bambini e anziani
L’azione di questo enzima che fa invecchiare la pelle è stata misurata su 27 volontari, tra i 6 e i 72 anni, ai quali sono stati prelevati campioni da un’area di cute protetta dal sole, verificando per la prima volta che nella pelle umana con l’aumentare dell’età si registra una diminuzione specifica dell’attività del Complex II con una conseguente diminuzione dell’energia a disposizione della cute per svolgere al meglio tutti i suoi processi di rigenerazione e rivitalizzazione.
Una rivoluzione per la cosmetica
La ricerca è importante perché ha permesso di individuare un biomarcatore specifico dell’invecchiamento che potrà essere utilizzato per mettere a punto trattamenti anti-invecchiamento e creme cosmetiche mirate proprio a restituire la piena attività dell’enzima Complex II man mano che la pelle invecchia. La speranza è quella di trovare strategie anti-età personalizzate, adattate ai diversi momenti della vita e al tipo di pigmentazione della pelle.
Importante per tutto l’organismo
Un approccio globale all’invecchiamento che se parte dalla pelle si estende poi a tutto l’organismo: la ricerca potrebbe, infatti, anche portare a una migliore comprensione di come invecchiano altri organi, suggerendo la strada per lo sviluppo di farmaci contro alcune malattie legate all’età, incluso il cancro.
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