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Sono ormai due decenni che il ritocco con il botulino si colloca ai primi posti della classifica dei trattamenti più gettonati per ritrovare un viso più fresco e vitale. I numeri del resto parlano chiaro: solo negli Usa nel 2019 le procedure sono state oltre 6,2 milioni secondo le statistiche dell’International Society of Aesthetic Plastic Surgery (ISAPS) e la pandemia non pare aver intaccato il primato di quella che viene ritenuta una valida soluzione anti-età.
Un nuovo approccio
«Possiamo dire che il trattamento con la tossina botulina in vent’anni sia rimasto sostanzialmente uguale a se stesso, ma a essere cambiato è l’approccio con cui lo si utilizza» osserva Patrizia Gilardino, medico estetico di Milano. «La naturalezza del risultato rimane una delle tendenze più forti in medicina estetica e questo interessa anche il ritocco con il botulino che, usato in un modo corretto, preserva la fisionomia del volto assicurando un ottimo risultato» continua l’esperta. «Il botulino attenua, infatti, le rughe senza cancellare l’espressività del volto, come spesso invece si teme al punto da evitarlo». Il ritocco con il botulino riesce a ridare luce anche allo sguardo. «Lavora sui muscoli e così permette di alzare il sopracciglio; quello che conta però è che tutto venga fatto tenendo presente l’armonia complessiva del volto: esagerare non serve e fa solo danni» commenta l’esperta.
Ritocchi personalizzati
Cosa ha di diverso quindi questo modo nuovo di usare il botulino? «Innanzitutto una forte personalizzazione del trattamento» spiega Gilardino. «Ogni persona ha muscoli che sono diversi nella loro forza contrattile e questo fa capire che occorre utilizzare la dose giusta per restituire freschezza al viso senza alterare i caratteri espressivi tipici di ogni volto». Fondamentale poi la naturalezza del risultato. «Il botulino rilassa i muscoli, non li ingessa ma va usato bene; molte rughe del volto sono determinate da un’iperattività muscolare: il botulino, rilassando il muscolo, consente di restituire la corretta elasticità e permette di rendere meno evidenti le rughe in particolare quelle che si formano tra le sopracciglia, le cosiddette rughe del pensatore, le zampe di gallina e quelle orizzontali della fronte» continua Gilardino.
Si può iniziare anche da giovani
Un altro punto a favore del botulino è che gli effetti non sono permanenti. «Tendono ad attenuarsi fino a scomparire nell’arco di qualche mese» specifica Gilardino. «Ma non si deve dimenticare che l’utilizzo ripetuto su una particolare area, come per esempio la fronte, porta a un progressivo aumento del rilassamento del muscolo, così da avere effetti anche più lunghi». Ecco perché il botulino si può usare anche come prevenzione delle rughe del viso già a partire dai 35-40 anni per evitare di arrivare a 50 o 60 anni con situazioni molto compromesse.