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Sono molte le donne che vorrebbero un décolleté prosperoso. Ma sono altrettante quelle che vivono un seno troppo ingombrante con ansia e con il desiderio di ridurre il seno attraverso una mastoplastica riduttiva. Le più famose? Paola Perego e Alessia Marcuzzi che fanno parte della nutrita schiera delle donne, più di 5mila ogni anno, che si affidano al bisturi per ritrovare dimensioni più armoniche e insieme l’autostima che spesso manca quando il seno è troppo abbondante. Ecco quello che secondo l’Associazione italiana di chirurgia plastica estetica è bene sapere prima di un’operazione per ridurre il seno.
Prima si interviene, meglio è
Un seno troppo generoso, oltre a creare ansie e disagio, porta a modificare il proprio comportamento con conseguenze spesso negative sulla postura. Meglio quindi tagliare sui tempi e intervenire con la mastoplastica riduttiva il prima possibile in modo da contenere al massimo i disagi psicofisici. L’intervento non serve solo a ridurre le dimensioni del seno ma a rimodellarlo visto che spesso l’eccesso di volume è causa di asimmetrie e deformazioni.
La preparazione all’intervento
Prima di effettuare una mastoplastica riduttiva occorre sottoporsi ad analisi cliniche di routine e nelle due settimane che precedono l’intervento è bene sospendere il fumo e non assumere aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei che aumentano il rischio di sanguinamento. Indispensabile anche uno screening ecografico o mammografico.
In anestesia generale
L’intervento per ridurre il seno viene eseguito in anestesia generale con un ricovero, in genere, di un giorno. Vengono asportati cute e tessuti mammari in eccesso, spostando l’areola più in alto e rimodellando i tessuti rimasti in una forma più piccola, alta e armonica. L’intervento non è doloroso e il recupero è in genere rapido, anche perché si percepisce subito un benefico senso di “leggerezza”.
Si può allattare
Anche asportando notevoli quantità di tessuto, è possibile lasciare inalterata la ghiandola e questo consente l’allattamento. Quanto alle cicatrici attorno all’areola, in verticale e spesso anche a livello del solco mammario, con il tempo si attenuano e diventano meno evidenti.