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È boom di richieste per il minilifting composito, l’intervento più nuovo in tema di chirurgia estetica del volto, destinato con ogni probabilità a cambiare il modo di affrontare il ritocco di viso e collo. La nuova tecnica permette, infatti, di sollevare i tessuti con un approccio minivasivo, in anestesia locale con sedazione e, soprattutto, in regime di day hospital. I risultati di questa innovativa tecnica di lifting facciale sono stati illustrati dal chirurgo plastico Daniele Spirito, docente presso la Cattedra di Chirurgia Plastica dell’Università di Milano.
Grandi risultati
Il nuovo intervento di minilifting composito, arrivato dagli Usa, è stato è stato ideato da Sam Hamra di Dallas, diffuso dall’australiano Mendelson, reso più pratico dal tedesco Funk e introdotto, per la prima volta in Italia dal professor Spirito che ha ridotto l’incisione rendendola quasi invisibile e sottile. Nel corso del Congresso l’esperto ha spiegato procedura e benefici della tecnica chirurgica: si tratta di un minilifting ma con risultati da grande lifting: la procedura del minilifting composito è decisamente meno invasiva e i rischi di complicanze sono ridotti, il recupero è più veloce e la durata del risultato è maggiore.
In day hospital
L’operazione viene eseguita in anestesia locale con sedazione e soprattutto in regime di day hospital. Si effettua una piccola incisione solo anteriormente al padiglione auricolare (nel lifting tradizionale l’incisione arriva fino a metà mento) e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi e si riposizionano i tessuti in verticale. Si aggancia il composto di tessuto sottocutaneo, fasce e muscoli, e si tira in maniera compatta verso l’alto. L’eccesso di pelle viene rimosso, infine si sutura e il paziente torna a stare bene nel giro di una settimana.