La naturalezza del risultato rimane uno degli obiettivi più gettonati in ambito estetico. Ma la medicina estetica 2023 cambia la prospettiva. Soprattutto perché l’attenzione non è puntata più esclusivamente sul viso ma si sposta sul corpo con una ricerca della qualità della pelle che mira a prevenire e contrastare i segni dell’invecchiamento cutaneo, in particolare su gambe, braccia e addome.
«Gli ultimi anni hanno modificato profondamente l’approccio alla medicina estetica: non ci si rivolge esclusivamente per la risoluzione di un puntuale problema estetico, ma si vuole creare un percorso che, in modo meno impattante possibile, possa mantenere una buona qualità della pelle nel tempo», afferma Patrizia Gilardino, medico estetico di Milano.
«Oggi chi si rivolge al cosiddetto “ritocchino” non lo fa per cambiare una situazione percepita come problematica, ma lo fa con un approccio di benessere, per curare la qualità della propria pelle. E una pelle sana e ben curata è sinonimo anche di pelle più giovane» spiega l’esperta.
I trattamenti preventivi più indicati sono la biorivitalizzazione e le onde d’urto. «Entrambi permettono di agire sul ringiovanimento cellulare, stimolando la produzione di collagene, a partire già dai 30 anni, età in cui normalmente non ci sono delle problematiche evidenti. La biorivitalizzazione si basa sull’utilizzo di acido ialuronico che, attraverso aghi sottilissimi, può arrivare in profondità idratando la cute, migliorandone il tono e l’elasticità. Si inizia con un paio di sedute fatte a distanza di circa un mese l’una dall’altra, per poi pianificare due trattamenti di mantenimento all’anno» precisa Gilardino.
«Agiscono su tutti gli strati della pelle, stimolando collagene ed elastina, soprattutto per quanti hanno qualche timore nei confronti degli aghi. Richiedono però una periodicità maggiore: circa quattro sedute a distanza di una settimana e un trattamento di mantenimento circa ogni due mesi» commenta l’esperta. Per chi invece inizia il proprio percorso di prevenzione intorno ai 40 anni o oltre, possono essere utili il Venezia Lift e gli ultrasuoni focalizzati. «Il primo è un laser frazionato non ablativo di ultima generazione che permette di agire in profondità e restituire una pelle più luminosa e uniforme. Nei casi dove i segni del tempo sono un po’ più visibili, è indicata la tecnologia Hifu: gli ultrasuoni focalizzati ad alta intensità agiscono ridensificando il derma ottenendo un aumento del tono dei tessuti» conclude Gilardino.
«La piccola ruga d’espressione non desta più allarme. Ma la cellulite e, per quante sono un po’ più avanti con l’età, la lassità cutanea rappresentano situazioni di sempre maggiore interesse», precisa Gilardino. «Per combattere le lassità si può ricorrere alle onde d’urto o al laser frazionato non ablativo, due trattamenti che agiscono in profondità. Le prime sono maggiormente indicate nelle situazioni dove la pelle non è sottile, come ad esempio l’addome e le gambe; dove invece la pelle è più delicata, come l’interno braccia e l’interno coscia, meglio usare il laser. Una seduta di carbossiterapia può predisporre meglio la pelle al trattamento successivo. Nel caso della cellulite, il trattamento principe è proprio la carbossiterapia. Ogni situazione però richiede una valutazione approfondita e un percorso di cura che può prevedere il ricorso a trattamenti combinati: onde d’urto e mesoterapia sono in grado di ridurre il problema, andando a rimodellare anche il tessuto sottocutaneo, anche nei casi di fibrosi».
Fonti / Bibliografia
- La biorivitalizzazione per combattere l’invecchiamento della pelle - Humanitas Medical CareCon l’invecchiamento la pelle perde elasticità, luminosità e morbidezza. Ciò è dovuto alla riduzione del volume degli strati superficiali della cute a seguito della disidratazione degli stessi e alla minore attività delle molecole in essi contenute. I trattamenti cosmetici non risolvono il problema, poiché non riescono a penetrare nella pelle in profondità. La medicina estetica, […]
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