Argomenti trattati
Non ci sono dubbi. I cosmetici che oggi piacciono sono green e sostenibili. In una parola, rispettano la pelle e insieme l’ambiente, scegliendo formule il più possibile naturali e pack che non inquinano. I numeri parlano da soli: tra il 2018 e il 2019 la crescita del mercato della cosmesi verde si può stimare attorno a 5 punti percentuali. E come sostiene Benedetto Lavino, vicepresidente di Cosmetica Italia, interrogati sul futuro del settore gli operatori hanno sottolineato che le parole vincenti della cosmetica che verrà sono proprio sostenibilità e naturale/biologico, un’ulteriore dimostrazione di quanto i prodotti a connotazione naturale e sostenibile siano sempre più una parte strategica del mondo della bellezza. Non a caso Cosmetica Italia ha voluto dedicare una commissione interna proprio alla definizione di parametri che permettessero di classificare e quantificare il mercato dei cosmetici green, affinando quelli impiegati nelle precedenti rilevazioni. Anche perché a oggi non esiste una legge che permetta di definire con precisione cosa sia un cosmetico green.
C’è green … e green
«Dal punto di vista regolatorio» continua l’esperto «tutti i cosmetici, che siano a connotazione naturale o meno, devono rispettare le norme del Regolamento europeo 1223/2009 che garantisce la sicurezza dei prodotti e, in questo modo, tutela la salute del consumatore». Cosmetica Italia, per permettere le rilevazioni statistiche sul settore e sul trend in costante crescita dei prodotti green, ha sentito l’esigenza di tracciare un perimetro di classificazione individuando due aree. La prima, continua nella sua spiegazione l’esperto, è quella dei cosmetici a connotazione naturale/biologica, la seconda quella dei cosmetici con connotazione di sostenibilità ambientale/green.
In base a questi parametri di classificazione è stato possibile verificare che il valore dei cosmetici a connotazione naturale/biologica è stato nel 2020 di 778 milioni di euro, mentre quello dei cosmetici sostenibili/green è stato di 876 milioni di euro. «La sovrapposizione dei due insiemi, ovvero delle imprese che adottano processi o producono cosmetici legati alla sostenibilità e di quelle che fabbricano cosmetici naturali/biologici, raggiunge i 925 milioni di euro, cifra importante che segnala quando la cosmetica green continui ad essere nel cuore dei consumatori» spiega Lavino.
I canali di acquisto più utilizzati
Ma dove vengono acquistati maggiormente i cosmetici green? Il 44,7% nella grande distribuzione a cui seguono i saloni professionali di acconciatura ed estetica (18,7%) e la profumeria (11,2%). Significativo anche il peso delle vendite dirette che rappresentano il 10,3%. I cosmetici green più acquistati sono quelli per capelli che rappresentano il 33,1% delle vendite totali seguiti dalla cura della pelle (30,6%) e dal make-up (23,2%).
I segni della crisi
Ovviamente anche la cosmetica ha dovuto fare i conti con la pandemia e la crisi economica che ha portato. Lo testimoniano i dati in negativo che segnano per il 2020 una contrazione del -12,8% rispetto al 2019. Ma c’è un lato positivo della questione. «Il cosmetico resta, infatti, un bene indispensabile nella vita di tutti i giorni, un alleato per accompagnare i gesti di igiene e cura di sé che trova sempre e comunque un suo spazio negli acquisti degli italiani» conclude il vicepresidente di Cosmetica Italia.