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Cresce con costanza la richiesta di filler, sostanze iniettate nel viso per distendere le rughe, levigare e ripristinare i volumi che, inevitabilmente, con il tempo tendono a diventare meno evidenti, ottenendo così un effetto di ringiovanimento globale del volto. Crescono con costanza anche le complicanze legate al filler, per tanti motivi diversi.
Dal gonfiore ai noduli
Secondo i dati dell’American Society of Plastic Surgeons, i numeri del filler sono cresciuti dal 2000 fino ad oggi del 200%. Con questo anche le complicanze perché spesso ci si affida a medici non specializzati che non avendo mani abbastanza abili possono fare danni. Si va da quelli più lievi, come gonfiori tardivi, bruciori, dolore e prurito a quelli decisamente più importanti che riguardano pazienti a cui sono stati iniettati filler permanenti, ossia non riassorbibili, molto utilizzati una decina di anni fa che possono portare a noduli, granulomi e necrosi.
Un ambulatorio specializzato
A Napoli da qualche mese è nato il primo ambulatorio convenzionato con il Servizio Sanitario Nazionale specializzato nella diagnosi e la cura delle complicanze da filler per il volto. L’iniziativa, promossa dall’Azienda Ospedaliera Universitaria – Università degli Studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli, è parte della Uoc di Chirurgia Maxillo-Facciale diretta dal professor Gianpaolo Tartaro, revisore dei conti universitario della Sicmf (Società Italiana di Chirurgia Maxillo-Facciale). L’ambulatorio, gestito dal professor Raffaele Rauso, past President della Fime (Società di Medicina Estetica accreditata al Ministero della Salute), ha aperto i battenti ad ottobre 2018 e riceve pazienti che provengono da tutto il Sud Italia e rappresenta un punto di riferimento per tutto il Paese.
Una soluzione per ogni disturbo
Accanto a complicanze lievi che si manifestano con gonfiori, bruciori, dolore e prurito, l’ambulatorio si trova anche a dover affrontare danni peggiori dovuti ai filler come noduli, granulomi e necrosi dovuti ai filler permanenti: in questi casi l’unica soluzione passa per la sala operatoria. Il silicone liquido, oggi vietato per legge, nonché altre sostanze come metacrilato, gel di poliacrilammide, o sostanze di varia natura non a carattere medico (come gli oli per il corpo) possono causare problemi anche a distanza di molti anni: rimuoverli chirurgicamente è possibile, ma pochissimi medici eseguono questo tipo di intervento per la sua complessità.
Prevenzione fondamentale
Il consiglio per evitare qualsiasi possibile rischio con i filler, più o meno grave che sia, è quello di rivolgersi sempre ed esclusivamente a medici estetici, dermatologhi e chirurghi plastici che operino da tempo con la metodica.