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Chiamarle punturine è davvero riduttivo. I filler sono vere e proprie procedure mediche e come tali possono presentare rischi che è possibile contenere facendo le giuste scelte. Lo testimonia il fatto che, presso l’Ambulatorio per le complicanze dei Filler del Policlinico Umberto I di Roma fondato oltre 15 anni fa dal professor Nicolò Scuderi, arrivano oltre 50 casi all’ anno, solo una parte di quelli nazionali.
Tante complicazioni
Nelle situazioni più gravi il filler malfatto può impedire perfino di chiudere o aprire la bocca oppure provocare la necrosi, cioè la morte, dei tessuti interessati. In altri si ha lo spostamento della sostanza iniettata oppure lo sviluppo di reazioni infiammatorie della zona trattata. Il risultato, ovviamente, è in tutti i casi tutt’altro che gradevole.
Da sogno a incubo
Così il sogno di labbra più turgide, rughe attenuate e zigomi pieni si trasforma in un incubo. E spesso questo succede per scarsa attenzione: addirittura l’80% di chi chiede aiuto per rimediare a un disastro da filler non sa neanche che sostanza gli è stata inoculata.
I problemi più frequenti
Ecco quali sono le cause che possono portare a complicanze a volte anche gravi. Innanzitutto, l’utilizzo di strumenti e materiali non sterili, magari su una cute non perfettamente pulita e disinfettata. Può succedere anche che l’acido ialuronico, la sostanza più usata come filler, venga iniettata involontariamente in una piccola arteria provocando la necrosi del tessuto. Ovviamente queste sono situazioni estreme.
Le regole da rispettare
Ci sono però alcune regole da rispettare per mettersi al sicuro da possibili rischi. È importante innanzitutto chiedere le caratteristiche del filler proposto, sapere come reagirà con il passare dei mesi e soprattutto da quanto tempo viene utilizzato. Massima attenzione va posta anche a come avviene il trattamento: i materiali utilizzati devono essere monouso e sterili. Fondamentale poi chi lo fa: bisogna rivolgersi sempre a un professionista serio e affidabile, di cui si conosce il curriculum, e che, in caso di necessità, sia in grado di gestire le eventuali complicanze. Infine, no tassativo a infiltrazioni dall’estetista, dal parrucchiere o in un locale ricavato in palestra.