Depilazione intima: attenzione al rischio infezione

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 10/10/2017 Aggiornato il 10/10/2017

I piccoli taglietti rappresentano il lato più problematico della depilazione intima. Ecco perché

Depilazione intima: attenzione al rischio infezione

La pratica è sempre più diffusa, sia fra le donne sia fra gli uomini. Eppure la depilazione intima può creare qualche problema, legato ai taglietti in zone delicatissime, come appunto i genitali. A richiamare l’attenzione su questo aspetto è stato di recente uno studio pubblicato su JAMA Dermatology.

Problemi per una persona su 4

La ricerca mostra con chiarezza come la pratica della depilazione intima provochi a una persona su quattro che la fa abitualmente piccoli taglietti. Pochissimi tra gli intervistati hanno affermato di avere richiesto l’attenzione da parte di un medico. Per il loro studio i ricercatori hanno preso in considerazione un campione di più di 7.570 adulti. A effettuare abitualmente una qualche forma di depilazione intima sono circa 8 persone su 10, di cui il 66% sono uomini e l’85% sono donne. Il 25% di loro ha ammesso di essersi procurato una ferita. Nel caso di una depilazione totale, poi, il rischio di andare incontro ad abrasioni è almeno 11 volte più alto, in entrambi i sessi.

Le zone più colpite

Il pube e l’inguine per le donne e lo scroto per gli uomini. Fra i fattori che possono aumentare il rischio di ferirsi, ci sono la frequenza con cui ci si depila, la cura prestata, il tipo di strumento utilizzato, l’estensione della depilazione intima e il livello di rimozione dei peli (ovvero se vengono eliminati tutti o meno).

Rasoio sotto osservazione

I risultati dello studio, secondo i ricercatori, potrebbero aiutare indirizzare le persone verso pratiche di depilazione più sicure. Nella zona pubica, per esempio, i peli sono distribuiti lungo varie direzioni sulla pelle, per cui è necessario passare più volte con il rasoio nell’area che si intende depilare. E questo espone a un maggior rischio di piccole abrasioni o tagli. Solo raramente, però, questi taglietti comportano manifestazioni più fastidiose e problematiche come follicoliti, ovvero l’infiammazione dei follicoli piliferi, e peli incarniti, che possono richiedere l’intervento del medico. In ogni caso meglio non bisogna abbassare la guardia. Fondamentale anche non depilarsi in presenza di irritazioni o infezioni già in atto.

 

 

 
 
 

Da sapere!

Usare solo lamette specifiche per la depilazione e non quelle per la rasatura maschile.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola i tuoi giorni fertili

Calcola le settimane di gravidanza

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Elenco frasi auguri comunione

Elenco frasi auguri compleanno

Elenco frasi auguri cresima

Calcola la data presunta del parto

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti