Cosmetici: attenzione al greenwashing

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 30/10/2015 Aggiornato il 30/10/2015

Alcuni cosmetici non sono naturali come sembrano. Al momento dell’acquisto attenzione al greenwashing. Ecco di che cosa si tratta

Cosmetici: attenzione al greenwashing

Il greenwashing è un fenomeno ben conosciuto al mondo della produzione. Consapevoli della crescente sensibilità che i consumatori mostrano nei confronti del rispetto dell’ambiente, alcune aziende di pochi scrupoli sono pronte a spacciare per naturale cioè che in realtà non lo è. Si tratta in sostanza di un gioco di marketing dove, come sempre, a rimetterci è il consumatore che rischia di comprare prodotti non solo più costosi ma che non offrono le garanzie di sicurezza e di tutela che cerca.

Il finto naturale

Succede anche nel mondo dei cosmetici, dove al fenomeno del greenwashing occorre prestare oggi molta attenzione. Secondo i dati a disposizione sono sempre di più, infatti, le persone che decidono di abbracciare la filosofia del naturale per la cura del viso, del corpo e dei capelli. E se crescono le aziende serie che fanno della naturalità degli ingredienti e del rispetto dell’ambiente i loro punti di forza, cresce anche in maniera esponenziale il fenomeno del greenwashing al quale occorre prestare particolare attenzione.

Come tutelarsi

La conferma è arrivata da un convegno recente sponsorizzato da Natrue, l’Associazione Internazionale per la Cosmesi Naturale e Biologica che, insieme a un gruppo di marchi che operano nel settore della cosmesi “green”. È emerso che il consumatore deve prestare particolare attenzione per poter arginare il pericolo del greenwashing nei cosmetici. Packaging, colori, parole chiave fuorvianti come “bio” e persino l’ordine con cui vengono nominati gli ingredienti, tutto può contribuire a ingannare ad arte il consumatore approfittando proprio del fatto che la sua domanda di “naturalità” è sempre più forte, anche nel settore della cosmesi.

Prodotti certificati

L’unico modo per tutelarsi dal greenwashing è cercare nel prodotto una certificazione. Purtroppo nel settore cosmetico non esiste ancora una norma condivisa e riconosciuta da tutti, ma ci sono comunque certificazioni rilasciate da enti come Natrue che offrono al consumatore la sicurezza di acquistare un cosmetico realmente green. Leggere la lista degli ingredienti, invece, non basta perché una stessa sostanza può avere processi di produzione differenti che spesso rischiano di coinvolgere elementi che poco hanno a che fare con il mondo naturale.

In attesa di nuove norme

Intanto le industrie cosmetiche che hanno fatto del biologico e del naturale la loro filosofia premono su Bruxelles affinché si arrivi a un protocollo comune che definisca cos’è veramente un cosmetico naturale. 

 

 

 
 
 

In breve

 PIU’ CONTROLLI SU MATERIE E PRODOTTI

 In attesa di nuove norme al consumatore non resta che affidarsi ai marchi più conosciuti che vantano la certificazione dei loro prodotti da parte di un ente (Icea-Natrue-Ecocert) in grado di assicurare standard rigorosi di controllo sia sulle materie prime sia sul prodotto finito.

 

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