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Un aumento del 24% dal 2011 al 2012. Crescono in maniera esponenziale in Italia i numeri della chirurgia intima femminile. Cifre ancora più significative interessano gli Usa dove la crescita nell’ultimo anno è arrivata al 50%. Ma chi e perché vi ricorre?
Dalle giovani alle anziane
Le richieste sono diverse e cambiano in proporzione all’età. Le più giovani optano per la labioplastica per rimodellare le piccole labbra troppo sviluppate e magari evidenti per via della moda della depilazione totale del pube. Tra gli interventi di chirurgia intima femminile maggiormente richiesti più in là con l’età ci sono quelli che aiutano a dare sollievo dalla secchezza e dal prurito dovuti alla carenza estrogenica, ma anche la riacquisizione di un maggior tono vaginale per poter vivere con soddisfazione una prolungata vita sessuale che oggi, proprio grazie a questi aiuti, può proseguire anche per molti anni dopo l’arrivo della menopausa.
Per essere accettate
Crescenti sono anche le richieste di ricostruzione dell’imene da parte di giovani donne musulmane che si affidano alla chirurgia intima per simulare una nuova verginità necessaria a evitare non solo il rifiuto da parte del promesso marito se scopre che non è la prima volta, ma anche il definitivo allontanamento da parte della famiglia d’origine.
Operazioni chirurgiche importanti
Si tratta in ogni caso di interventi delicati sia dal punto di vista tecnico, sia sotto il profilo etico. Fondamentale da parte dello specialista è valutare il reale spessore del disagio della paziente: lo specialista non deve limitarsi a considerare l’aspetto meramente tecnico del suo operare, ma almeno tentare di chiarire le motivazioni da cui è spinta la richiesta e quali siano le aspettative della donna.
Pensare anche al futuro
Prendiamo ad esempio la riduzione delle piccole labbra. Pur trattandosi di un intervento ambulatoriale in anestesia locale, va progettato ed eseguito con la massima cura evitando asportazioni eccessive per non incorrere in problemi futuri: con la menopausa, la diminuzione estrogenica induce l’ipotrofia dei tessuti vulvari che potrebbe ridurre ulteriormente le dimensioni di piccole labbra facendo così mancare la fisiologica protezione della vagina.