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Prima il lockdown, poi l’estate, momento che non è proprio il migliore per sottoporsi a procedure di medicina e soprattutto di chirurgia estetica. Eppure piano piano anche l’attività dei chirurghi estetici sta riprendendo. Ovviamente in tutta sicurezza, come prevedono i protocolli. Durante tutta la fase di chiusura sono stati garantiti gli interventi per la cura di malattie urgenti e indifferibili come quelli di ricostruzione oncologica e post-traumatica, effettuati anche nelle regioni più colpite dal Covid 19. Sia pur lentamente ripartono ora anche le procedure meno urgenti che riguardano interventi già programmati prima oppure decisi in questi ultimi momenti.
Sicurezza innanzitutto
Francesco D’Andrea, direttore del reparto di chirurgia plastica dell’azienda ospedaliero-universitaria Federico II di Napoli e presidente della Società Italiana di Chirurgia Plastica, Estetica e Ricostruttiva (Sicpre) ha redatto un documento ad hoc per favorire una ripresa delle attività negli studi, negli ambulatori, nelle cliniche e negli ospedali che siano del tutto esenti da rischi di natura infettiva. Del resto, potersi prendere cura del corpo anche con la medicina e la chirurgia estetica è un modo per alleviare eventuali sofferenze psicologiche e ritrovare una maggior fiducia e autostima.
Nessun problema, quindi, a sottoporsi ad eventuali visite, esami e interventi già fissati, purché si verifichi con attenzione che negli ospedali e negli studi medici siano in uso i dispositivi di protezione e vengano adottate tutte le misure atte a garantire la sicurezza dei pazienti, oltre che del personale sanitari.
Naso e seno in pole position
Prime a ripartire con la chirurgia estetica sono state Emilia Romagna e Campania, dove i chirurghi sono stati impegnati innanzitutto in interventi di mastoplastica additiva, blefaroplastica e rinoplastica e nelle sempre gettonatissime infiltrazioni di tossina botulinica. A seguire sono arrivate poi tutte le altre regioni. In studio le raccomandazioni per tutelare al massimo la sicurezza dei pazienti comprendono l’utilizzo delle mascherine, il lavaggio corretto e frequente delle mani e il distanziamento, tutto quello che ormai ci è diventato familiare. Anche un cambio d’aria frequente e la costante sanificazione sono due aspetti che non possono essere trascurati negli studi medici.