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Quali sono i rischi di chi decide per un tattoo? Molti e diversi come elenca il sito della Food and drug administration, l’ente americano di controllo su alimenti, medicinali, cosmetici e trattamenti di vario genere, sul quale si trovano anche consigli precisi su come evitarli.
Muffe e batteri
Il primo pericolo è rappresentato dai pigmenti utilizzati per colorare la pelle: possono essere contaminati da muffe e batteri sia durante le diverse fasi di produzione sia, con maggior facilità, al momento dell’uso. Spesso, infatti, l’inchiostro viene diluito con acqua non sterile e può essere un veicolo di infezioni. La contaminazione può avvenire comunque anche in altri momenti durante l’utilizzo dei colori; senza dimenticare che le analisi sugli inchiostri hanno rilevato la presenza di pigmenti usati nei toner delle stampanti, vernici di auto, metalli pesanti e sostanze potenzialmente tossiche per il corpo.
Scarsa igiene
Tra i possibili rischi di chi decide di farsi un tatuaggio c’è anche l’utilizzo di aghi non sterili: la miglior tutela in questo caso è rivolgersi a professionisti seri in grado di garantire il giusto rispetto delle norme di igiene che prevedono l’impiego esclusivo per tatuaggi e piercing di aghi sterili monouso. Eruzioni cutanee, rossore persistente e la presenza di dolore possono essere segnali di un’infezione. Qualora compaiano questi sintomi, è opportuno recarsi dal medico che nei casi più seri può prescrivere una terapia antibiotica.
Reazioni allergiche
Tra i rischi di chi decide per un tattoo non si possono dimenticare infine le reazioni allergiche che possono essere indotte dal pigmento (è il caso più difficile da risolvere visto che il colore è permanente) ma anche da un diluente oppure dalla presenza di eventuali contaminanti nell’inchiostro. Anche in questo caso il consulto dal medico è fondamentale per evitare che il problema peggiori fino al punto di dover rimuovere il tatuaggio.
Un marchio a vita
Al proposito è bene ricordare che il tatuaggio è per sempre: toglierlo è possibile solo con l’utilizzo del laser ablativo che “vaporizza” lo strato superficiale della cute impregnato di pigmento. Occorre comunque tener conto del fatto che occorrono parecchie sedute di laser, e quindi un notevole investimento di soldi, per eliminare un tattoo.