Vaiolo delle scimmie: sintomi e rischi per i bambini in Italia

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo, con la consulenza di Fabrizio Pregliasco - Dottore specialista in Infettivologia Pubblicato il 27/08/2024 Aggiornato il 27/08/2024

Che pericolo si corre in Italia per questa infezione e e soprattutto il vecchio vaccino contro il vaiolo è efficace? Ne parliamo con l'esperto, il virologo Fabrizio Pregliasco.

vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie o Mpox è un’infezione virale molto contagiosa dovuta al Monkey Pox Virus, un virus appartenente alla famiglia del Poxviridae, la stessa del vaiolo umano. Si tratta di una malattia zoonotica, ovvero che si può trasmettere dagli animali all’uomo. Il contagio può avvenire attraverso contatto stretto con la persona che ha eruzione cutanea dovuta a questa malattia o tramite rapporti sessuali. Negli ultimi mesi sono stati registrati migliaia di casi soprattutto in Africa. In Europa e in Italia, in particolare, al momento non c’è motivo di preoccuparsi.

Sintomi vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie ha alcuni sintomi comuni, ma il decorso può variare da persona a persona. In alcuni casi i segnali sono lievi e poco debilitanti, altre volte la persona accusa malesseri intensi e può andare incontro a complicanze.

  • “Inizialmente la malattia si presente con cefalea, febbre, dolori muscolari e sonnolenza” esordisce il professor Fabrizio Pregliasco, virologo e direttore sanitario dell’Istituto Galeazzi di Milano. “Dopo uno-tre giorni dalla comparsa della febbre si sviluppa un’eruzione cutanea che si presenta dapprima come macchie di colore rosa o rossastro. Le macule si trasformano quindi in papule, leggermente in rilievo, quindi un pustole ripiene di liquido e infine divengono croste. A volte l’eruzione compare prima degli altri sintomi”.
  • L’eruzione cutanea si localizza soprattutto nelle zone genitali e anali, su tronco, braccia, gambe, viso, perfino palme delle mani e piante dei piedi. A volte le lesioni compaiono solo nella zona genitale e peri-anale e in una piccola percentuale di casi la manifestazione di esordio del vaiolo delle scimmie la manifestazione di esordio consiste nella formazione delle lesioni localizzate nel cavo orale e in gola.
  • A volte, nei casi delle persone con sistema di difese poco efficiente, possono verificarsi complicanze come polmoniti, encefaliti, infezioni alla pelle e generalizzate, infezione agli occhi.

Più rischi in gravidanza e nell’infanzia

Le persone che sono più a rischio di sviluppare complicanze del vaiolo delle scimmie sono:

  • le donne in gravidanza
  • i bambini
  • le persone con malattie croniche

In questi tre casi, infatti, il sistema di difese è ancora immaturo ed esiste la possibilità che il virus non sia affrontato e sconfitto in modo adeguato dalle difese naturali dell’organismo.

Cure per il vaiolo delle scimmie

Solitamente i segnali del vaiolo delle scimmie durano due-tre settimane e non richiedono particolari cure. Ecco come ci si deve comportare, tenendo presente che in caso di sospetto è essenziale contattare immediatamente il proprio medico oppure il pediatra. 

  • È utile assumere farmaci antipiretici per controllare la febbre, antinfiammatori per i dolori muscolari e il mal di testa. Inoltre è bene restare a riposo, alimentarsi in modo leggero e assumere molti liquidi.
  • Nel caso si noti un peggioramento dei sintomi è essenziale avvertire subito il proprio medico.
  • Una persona è infettiva nel momento in cui compaiono i primi sintomi, che siano febbre o malessere oppure lesioni. In questo periodo è indispensabile evitare i contatti con altre persone perché il vaiolo delle scimmie è una malattia contagiosa e potenzialmente grave.

Il vaccino contro il vaiolo delle scimmie

Le persone dai 50 anni circa in poi, che hanno ricevuto nell’infanzia la vaccinazione contro il vaiolo umano, dispongono di una certa protezione anche contro il vaiolo delle scimmie perché la Mpox è causata dal monkeypox virus, che appartiene alla famiglia Poxviridae della quale fa parte anche il vaiolo umano. Poiché questo è stato eradicato alla fine degli anni Settanta, la vaccinazioni sono state sospese e di conseguenza le persone nate in quel periodo potrebbero correre un rischio maggiore. Nei casi a rischio, quindi di soggetti che vivono in zone dove il vaiolo delle scimmie è diffuso, è disponibile anche nel nostro Paese un vaccino prodotto da un virus vivo Ankara modificato, che può prevenire sia il vaiolo umano sia il vaiolo delle scimmie nei soggetti a partire dai 18 anni di età, che sono ad alto rischio di infezione.

Esiste un farmaco per il vaiolo delle scimmie

Esiste anche un farmaco antivirale chiamato tecovirimat, che interferisce con l’attività di una proteina presente sulla superficie degli orthopoxvirus. In questo modo impedisce ai virus di replicarsi e rallenta la diffusione dell’infezione. “Il farmaco, in base agli studi attualmente disponibili, è autorizzato dalla Commissione Europea, solo in determinate circostanze” avverte il virologo. “In particolare in Italia secondo una Circolare del Ministero della Salute tecovirimat deve essere impiegato solo all’interno di protocolli di uso sperimentale per i soggetti con malattia seria o a rischio di sviluppo di complicanze”. Il trattamento va somministrato al più presto nel corso della malattia insieme con i trattamenti di supporto dei sintomi. 

La situazione in Italia

Al momento, secondo quanto fatto sapere dal Ministero della Salute, in Italia non sono stati rilevati casi. Tutta l’Europa in generale è meno a rischio rispetto ai paesi come il Congo, il Burundi, la Repubblica Centro Africana dove sono state registrate diverse migliaia di casi. E’ stato segnalato un caso in Spagna e uno in Svezia, da persone provenienti dalle comunità a rischio. Entrambe le situazioni sono state tenute sotto controllo dalle autorità sanitarie.

Come si diffonde il vaiolo delle scimmie

Il vaiolo delle scimmie è una zoonosi, ossia una malattia che dagli animali si può trasmettere agli esseri umani. La trasmissione può avvenire attraverso contatto fisico stretto con la persona infetta e anche con i rapporti sessuali. Inoltre la diffusione avviene anche:

  • Attraverso oggetti in comune con il malato (biancheria, posate, superfici, dispositivi come smartphone e pc)
  • Lesioni, ferite, piaghe della bocca
  • Goccioline di saliva e di muco che si diffondono nell’ambiente con starnuti e colpi di tosse, come succede per altre malattie infettive tipo influenza e altre simili
  • Dalla donna in gravidanza al feto, nella cosiddetta trasmissione verticale, della quale si è parlato anche per il Covid-19

In generale le persone a rischio sono coloro che hanno stretti contatti con animali infetti (primati ma non solo) o con persone malate.

 
 

In breve

Il vaiolo delle scimmie è un’infezione contagiosa, simile al vaiolo umano. Si manifesta con febbre, malessere e con le tipiche eruzioni cutanee a pustole che poi evolvono in croste. Il nostro Paese, come sostengono anche gli esperti, al momento è al sicuro. In caso di dubbio è comunque essenziale informare il medico

 

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