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L’invito è perentorio: anche i maschi devono fare il vaccino Hpv. A dirlo, sono i principali esperti del settore riuniti al convegno sulla medicina di genere organizzata dalla Fimp, la Federazione italiana dei medici pediatri. Secondo gli ultimi dati, infatti, il 30% dei tumori legati al Papillomavirus si verifica negli uomini. E in più, i ragazzi possono trasmetterlo alle donne, con il rischio che si ammalino loro di tumore. Ecco già due motivi per diffondere il vaccino Hpv anche agli uomini.
Maschi a rischio infezioni tutta la vita
A differenza delle donne (che vedono un picco di infezione intorno a 25 anni che diminuisce con l’età), la prevalenza dell’infezione da Hpv rimane alta e costante lungo tutta la vita del maschio, a partire dall’adolescenza. L’uomo è costantemente a rischio di sviluppare lesioni e di trasmettere l’Hpv, “virus più frequentemente trasmesso per via sessuale e principale causa virale di tumori” ha spiegato Barbara Suligoi, direttore del Centro operativo Aids, dell’Istituto Superiore di Sanità.
Meno rischio di tumori
“I maschi si infettano circa 5 volte di più rispetto alle femmine, a tutte le età” spiega ancora Barbara Suligoi “ma l’evoluzione in tumore è più rara rispetto alle donne: in Europa, ogni anno, a fronte di 68.000 nuovi casi di tumori legati all’Hpv tra le donne, se ne verificano 17.000 tra gli uomini. È utile l’estensione del vaccino Hpv ai maschi”.
L’importanza del vaccino
“Il vaccino” precisa Giampietro Chiamenti, referente rete vaccini Fimp “sta dimostrando sul campo di riuscire a prevenire il condiloma, una patologia molto diffusa nel genere maschile. E sappiamo già che il Papillomavirus (Hpv) è responsabile in entrambi i sessi dei tumori del cavo orale mentre per i tumori della sfera genitale, presenti anche nel maschio, si esprime con diversa epidemiologia”.
Ancora poche ragazze vaccinate
Questo strumento di prevenzione, offerto in Italia dal 2008 alle ragazze dodicenni, è estremamente protettivo nei confronti di questo tumore. Ma la scarsa copertura vaccinale raggiunta finora nelle donne (che si attesta al 56%) ne limita l’efficacia. “Per aumentare la cosiddetta “immunita’ di gregge”, che ridurrebbe la circolazione dell’Hpv, potrebbe quindi essere opportuno abbinare alla vaccinazione delle donne anche una vaccinazione dei maschi” prosegue Barbara Suligoi “poiché i maschi si infettano di più delle femmine ma si ammalano meno di tumore, rappresentano un serbatoio di virus che puo’ essere trasmesso alle donne”.