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Sono moltissime le persone che nutrono una vera e propria fobia nei confronti degli aghi. Per loro quella del vaccino sotto forma di spray sarebbe una svolta davvero epocale. Almeno per ora e almeno per certi tipi di malattie, però, il sogno non sembra potersi trasformarsi in realtà. Secondo uno studio condotto da un team di ricercatori statunitensi, pubblicato sul New England Journal of Medicine, infatti, per il morbillo il vaccino migliore rimane quello per via iniettiva.
La situazione attuale
Al momento, la stragrande maggioranza dei vaccini viene somministrata tramite iniezioni sottocutanee o intramuscolari. Gli studiosi però stanno lavorando per trovare nuove forme di somministrazione, più tollerate e, magari, efficaci. Si sta pensando addirittura a vaccini per via rettale, vaginale, transdermica. I primi vaccini in spray, invece, sono già realtà. Oltre a quelli contro l’influenza, ne sono stati studiati anche di specifici per la prevenzione del morbillo, una malattia che continua a persistere in Europa e negli Stati Uniti anche a causa della scarsa adesione alle vaccinazioni.
Una ricerca su 2 mila bambini
La ricerca ha riguardato oltre 2 mila bambini indiani che dovevano ricevere il vaccino contro il morbillo. Gli esperti li hanno suddivisi in due gruppi: a uno è stato il classico vaccino per via iniettiva, con l’ago, mentre all’altro è stato somministrato il vaccino per inalazione, sotto forma di spray. A distanza di qualche tempo i partecipanti sono stati sottoposti a delle analisi del sangue. Lo scopo era misurare il livello di anticorpi specifici contro il morbillo presente nel sangue.
Lo spray è meno efficace
L’analisi dei risultati ha dimostrato che entrambi i vaccini sono efficaci, ma non in egual misura. A sviluppare una protezione contro il morbillo, infatti, è stato il 95% dei bambini che ha ricevuto il vaccino con l’ago, contro l’86% di quelli che hanno ricevuto lo spray. La via iniettiva, dunque, è risultata migliore.
A rischio l’immunità di gregge
Gli esperti hanno concluso che il vaccino in spray rappresenta una buona alternativa. Tuttavia, non è in grado di garantire la cosiddetta “immunità di gregge”, che serve per proteggere anche la popolazione non vaccinata (se molti individui si vaccinano, il microrganismo non riesce a circolare e le possibilità che un soggetto non vaccinato venga contagiato diminuiscono sensibilmente). Infatti, nel caso del morbillo la soglia minima per garantire la copertura di tutti i cittadini è pari al 95%.