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Un’informazione massiccia e un nuovo piano di prevenzione vaccinale. Sono questi i punti cardine attorno ai quali ruoterà l’azione del ministero della Salute, che corre ai ripari dopo la diffusione di dati allarmanti in merito all’abbassamento della soglia indispensabile per considerare non trasmissibili alcune malattia come difterite, tetano, poliomielite ed epatite, ma anche morbillo e rosolia. Infatti, non è stato raggiunto il tetto del 95% richiesto affinché i virus o i microorganismi non si diffondano. A contribuire alla riduzione delle vaccinazioni, la diminuzione della percezione riguardo alla loro gravità e la campagna contro i vaccini portata avanti su Internet.
Allarme dell’Oms
“L’Organizzazione mondiale della sanità – afferma il professore Massimo Andreoni, presidente Simit (Società italiana malattie infettive e tropicali) – ha confermato che in Italia c’è un dato preoccupante sulla riduzione del numero dei soggetti vaccinati. Gli stessi dati dell’Istituto Superiore di Sanità – continua Andreoni – mostrano come, per alcune malattie, si sia abbassata al di sotto del 95%, che è la soglia ritenuta indispensabile per ritenerle non trasmissibili. Questo significa che se il virus o microorganismo dovesse arrivare in Italia il propagarsi dell’infezione sarebbe possibile”. Il professor Andreoni fa anche notare che la temibile epidemia da Meningococco occorsa in Italia e soprattutto in Toscana, i 150 casi di morbillo e i 32 casi di rosolia registrati nei primi nove mesi di quest’anno, sono tutti dati che confermano il pericolo di epidemie per queste malattie.
Troppo scetticismo
Lo scetticismo, alimentato dal web, che si è creato intorno alle vaccinazioni ha creato non pochi problemi in Italia, con un consistente calo della profilassi per molte malattie. “La campagna mediatica dello scorso anno sulle morti legate alla vaccinazione anti-influenzale – osserva ancora il presidente della Simit – ha portato a un incremento della mortalità per cause respiratorie nella scorsa stagione invernale”. Non solo. “Per le patologie che sono state debellate, o sensibilmente ridotte, si è ridotta anche la percezione della loro gravità – sottolinea Andreoni – mentre vengono diffuse notizie prive di fondamenti scientifici. Un esempio per tutti la correlazione tra autismo e vaccinazioni dell’infanzia è stata definitivamente dimostrata essere falsa”.
Serve maggiore informazione
Il ministero della Salute punta su una vasta campagna d’informazione e sulla messa a punto di un nuovo piano di prevenzione vaccinale per arginare questa sfiducia nei confronti della profilassi. Sarà fondamentale il supporto di tutti i medici che dovranno far capire ai loro assistiti quanto è importante la prevenzione delle malattie infettive. È necessario evitare che tassi di vaccinazione insufficienti possano portare al ritorno in forma epidemica di malattie ormai quasi del tutto debellate nel nostro paese.