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Decisione al fotofinish quella presa sui vaccini a pochi giorni dalla riapertura delle scuole: per entrare in classe sarà obbligatorio presentare il certificato dell’Asl. Con dei distinguo, però, come del resto previsto dal decreto Lorenzin: i bambini da 0 a 6 anni non potranno accedere a nidi e scuole dell’infanzia, sia pubbliche sia private, se sprovvisti della certificazione. Bambini e ragazzi della scuole primarie e secondarie (6-16 anni) invece potranno in ogni caso frequentare la scuola, ma i genitori saranno soggetti alle sanzioni previste. Intanto i carabinieri del Nas (Nucleo Antisofisticazioni) sono all’opera per verificare la veridicità delle autocertificazioni finora presentate e accettate: chi ha dichiarato il falso ha commesso un reato che sarà perseguito.
Tra emendamenti e polemiche
La maggioranza M5S-Lega, infatti, sta valutando una serie di emendamenti che abrogano dal decreto Milleproroghe approvato ai primi di agosto il comma che faceva slittare di un anno l’obbligo della presentazione del certificato Asl per i bambini di asili e materne. E che non aveva mancato di suscitare da subito vive proteste da parte della comunità scientifica (con il virologo Roberto Burioni in testa), di un nutrito gruppo di mamme di bambini immunodepressi (che avevano pubblicato una lettera sulla pagina Facebook “Io vaccino” per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla vitale importanza che hanno le vaccinazioni dei bambini per la sopravvivenza dei loro figli) e, in ultimo, dell’Associazione nazionale presidi che aveva bocciato senza mezzi termini sia la circolare del ministro della Salute Giulia Grillo, che ammetteva l’autocertificazione, sia la proposta – sempre del ministro – di creare della classi ad hoc per i bambini immunodepressi, in modo da limitare le possibilità di contagio.
Bambini già fuori da asili e nidi
E il caos che regna intorno all’argomento vaccini ha già cominciato a mostrare i primi effetti. Nei giorni scorsi, infatti, tanti bambini sono stati respinti nei nidi e nelle materne o non si sono neppure presentati perché non in regola con le certificazioni. A Bologna, per esempio, 136 bambini non sono stati ammessi in classe, mentre il Comune di Milano ha mandato già 600 solleciti. A Padova, infine, una settantina i bambini non vaccinati non si sono presentati al primo giorno di apertura degli asili nido e nelle scuole materne. Solo nelle strutture comunali, le assenze legate alle inadempienze sui vaccini sono state una ventina. “Questi bambini non possono entrare a scuola – conferma Cristina Piva, assessore comunale alle Politiche scolastiche -. I posti verranno mantenuti fino a ottobre, come se il bambino fosse in malattia. Poi, se le famiglie non avranno fatto quanto richiesto, assegneremo il posto al bambino successivo in graduatoria”.