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L’argomento vaccini suscita sempre molte polemiche. Se la stragrande maggioranza degli esperti non nutre alcun dubbio sulla loro sicurezza ed efficacia, periodicamente vengono messi in discussione. L’ultimo a farlo è Luc Montagneir, premio Nobel per la Medicina, che ha ipotizzato una possibile relazione fra vaccini e autismo.
Gli studi hanno dimostrato il contrario
In realtà, non è la prima volta che i vaccini vengono accusati di essere responsabili dell’autismo. La comunità scientifica però ha sempre escluso qualsiasi connessione, spiegando che gli studi condotti in materia non hanno dimostrato alcuna relazione di causa effetto. Luc Montagner, tuttavia, non sembra d’accordo. Lo scienziato, infatti, recentemente ha affermato che potrebbe esserci un qualche legame.
Rischio interazione
Più precisamente, secondo il premio Nobel per la Medicina, se i vaccini vengono somministrati contemporaneamente ai farmaci antinfiammatori potrebbero avere effetti dannosi sul cervello dei bimbi piccoli, arrivando a determinare la comparsa dell’autismo. Purtroppo non si tratta di un’eventualità rara, visto che gli antinfiammatori costituiscono una categoria di medicinali molto usata, anche nella prima infanzia. Per questo, stando al biologo francese, non bisognerebbe vaccinare i bimbi quando hanno malattie infettive in corso e, quindi, quando potrebbero dover assumere questi farmaci.
Molti contrari
Nel mondo scientifico, però, molti altri esperti non sono affatto d’accordo. “Le affermazioni del Nobel non hanno alcun fondamento scientifico e mi lasciano alquanto perplessa – ha affermato Susanna Esposito, direttrice dell’Unità di pediatria ad alta intensità di cura della Fondazione Irccs Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico dell’Università degli studi di Milano e presidente Waidid (Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici) -. In primo luogo, evidenziamo ancora una volta che non c’è alcuna associazione tra i vaccini e l’autismo, come hanno dimostrato ormai numerosissimi studi sull’argomento. Né tantomeno ci sono dati scientifici che suggeriscono un’eventuale correlazione tra infezioni preesistenti, uso di antinfiammatori, vaccino e autismo”. Dello stesso parere anche Gianni Rezza, capo del Dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità: “è un discorso senza senso, non c’è alcuna evidenza, su temi così delicati bisognerebbe essere più cauti”.