Vaccini: in Italia copertura ancora insufficiente

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 12/11/2018 Aggiornato il 20/11/2019

Come testimoniano gli ultimi casi di contagio di morbillo a Bari, la percentuale di chi si è sottoposto ai vaccini nel 2017 è stata del 92%, al di sotto della soglia del 95% stabilita dall'Oms per contenere la circolazione di virus e batteri

Vaccini: in Italia copertura ancora insufficiente

La situazione sembra essere in miglioramento, ma ci si può dire tutt’altro che soddisfatti. Solo dalla metà del 2017, infatti, è partito l’obbligo delle 10 vaccinazioni, ma non è riuscito ancora a portare al giusto livello le vaccinazioni. E con il nuovo governo le cose stanno cambiando ancora

Al di sotto del 95%

Per il 2017 in merito alla copertura vaccinale il nostro Paese resta al di sotto della soglia del 95% raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità come il limite “minimo” per contenere la circolazione di virus e batteri nella collettività e ottenere, oltre alla protezione dei soggetti vaccinati, la cosiddetta “immunità di gregge” (o “immunità di popolazione”). Il dato arriva dal meeting dell’Organizzazione mondiale della Sanità Europa, la riunione annuale dei 53 ministri della Salute componenti del Comitato Regione Europea dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), tenutasi recentemente a Roma.

L’immunità di gregge

La copertura vaccinale nel 2016, pari all’89%, è salita al 92% nel 2017. Un miglioramento in termini di punti percentuali che, però, non è sufficiente a garantire l’immunità di popolazione, ovvero quel principio secondo il quale se almeno il 95% della popolazione è vaccinato, si proteggono indirettamente anche coloro che, per motivi di salute, non possono sottoporsi alla somministrazione di vaccini.

Focolai di morbillo

Il mancato raggiungimento della soglia del 95%, hanno spiegato gli esperti riuniti a Roma, ha infatti causato negli ultimi due anni lo svilupparsi di preoccupanti focolai di morbillo, con cinquemila casi e quattro morti nel 2017 e oltre duemila casi e quattro morti nel corso di quest’anno. Da notare gli ultissimi contagi di morbillo nell’ospedale San Giovanni XXIII di Bari. Senza contare gli elevati tassi di epatite virale, soprattutto di infezioni da epatite C.

L’antibiotico-resistenza

Nel corso della tre giorni oltre al piano d’azione europeo sui vaccini per il quinquennio 2015-2020, sono stati trattati altri argomenti tra cui le strategie per la promozione della salute pubblica, l’implementazione della rete di sorveglianza delle malattie emergenti causate da zanzare e insetti e le ultime novità in materia di migrazione e salute nella regione europea. Si è discusso anche di antibiotico-resistenza, problematica particolarmente rilevante in Italia perché il nostro Paese figura tra quelli che fanno un utilizzo maggiore di antibiotici per molti dei patogeni monitorati.

 
 
 

Da sapere!

Come si legge su Epicentro, il portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica, “malattie come il morbillo, la parotite e la rosolia sono gravi e possono causare, in adulti e bambini, complicazioni serie come polmonite, encefalite, cecità, diarrea, infezioni dell’orecchio, sindrome da rosolia congenita (se una donna contrae la rosolia nelle prime fasi della gravidanza) e morte. Tutte queste malattie e le conseguenze negative possono essere evitate con i vaccini. La mancata vaccinazione contro queste malattie mette i bambini in uno stato di vulnerabilità evitabile”.

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