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La copertura dei vaccini anti-menigococco B, anti-rotavirus e l’anti-Hpv è ancora troppo bassa e comunque inferiore a quanto previsto. A dirlo è il ministero della Salute che ribadisce l’importanza dei vaccini anche non obbligatori previsti e sollecita, laddove già non effettuata, l’immediata attivazione dell’offerta vaccinale attiva e gratuita provvedendo anche al recupero delle precedenti coorti per le quali era prevista la gratuità.
Regioni in ritardo
I dati di copertura dei vaccini al 31 dicembre 2017 hanno evidenziato per le vaccinazioni non raccomandate un tasso del 38,59% per l’anti-meningococcica B e del 14,34% per l’anti-rotavirus. Dati largamente inferiori a quanto previsto, evidenziando che in alcune Regioni il programma vaccinale non è ancora stato avviato.
Anti-Hpv, sorvegliato speciale
Quanto al Papillomavirus umano, la copertura per i vaccini anti-Hpv nelle ragazze dell’ultima coorte (2005), target primario dell’intervento vaccinale, è più bassa rispetto alle precedenti in cui prosegue l’attività di recupero (64,3%, per la prima dose e 49,9% per il ciclo completo). I dati per l’anti-Hpv nei ragazzi indicano che non tutte le Regioni hanno avviato il programma di offerta attiva e che la copertura anche nelle Regioni che lo hanno fatto è molto lontana dagli obiettivi previsti dal Piano nazionale prevenzione vaccinale. Il Papilloma virus è una delle infezioni a trasmissione sessuale più comuni e causa il 90% dei tumori della cervice uterina.
Ancora troppi pregiudizi
Tra i motivi della bassa copertura dei vaccini, i pregiudizi e le paure che ancora circolano sui vaccini. I dati riportano che il 7,8% dei genitori decide di non vaccinare i propri figli sulla base delle informazioni reperite su Internet. Secondo gli esperti, invece, una buona pratica vaccinale si può raggiungere solo se si è correttamente informati dagli operatori sanitari e soprattutto consapevoli dei benefici di questa scelta.