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Sono considerate una delle più importanti scoperte scientifiche nella storia della medicina. Eppure, ancora oggi attorno alle vaccinazioni esistono alcuni dubbi e perplessità. Tutta colpa della cattiva informazione. Il risultato è che sono in aumento i genitori che decidono di rinunciare a questa importante forma di prevenzione.
Un calo costante
Da qualche tempo, la copertura vaccinale è in costante calo: ogni anno si assiste a una diminuzione dell’1% circa dei bambini sottoposti a questa misura preventiva. Per quanto riguarda le vaccinazioni contro morbillo e rosolia si registrano anche picchi del -25%.
Colpa della cattiva informazione
Le ragioni di questo fenomeno sono essenzialmente due. Innanzitutto, giocano un ruolo importante le campagne contro questi farmaci. Occorre sapere, infatti, che esiste un fronte abbastanza nutrito di detrattori, secondo cui i vaccini sono molto più pericolosi delle malattie che si prefiggono di prevenire, per esempio potrebbero aumentare il rischio di autismo. In secondo luogo, bisogna considerare che visto che le malattie verso cui le vaccinazioni offrono l’immunità sono debellate o sensibilmente ridotte, la percezione della loro importanza è diminuita. In pratica, oggi molti genitori si chiedono perché devono proteggere i figli da infezioni “dimenticate”, che sembrano scomparse in Italia.
Si rischiano nuove epidemie
In realtà, smettendo di usare questi strumenti, le patologie che ora sono in netta diminuzione tornerebbero a contagiare un gran numero di soggetti. Anche quelle apparentemente estinte. Occorre considerare, infatti, che nel mondo esistono diversi focolai: con l’immigrazione, la globalizzazione e il turismo, una malattia – come la tbc – può essere reintrodotta anche in aree dove era assente da tempo. “Molte malattie oggi non fanno più paura, proprio perché sono state sconfitte grazie a vaccinazioni di massa. Per questo, sulle vaccinazioni non possiamo abbassare la guardia né in Italia né in Europa” ha spiegato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin.