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Di recente gli esperti dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), i rappresentanti del ministero della Salute e gli esponenti dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) si sono riuniti per parlare della campagna di vaccinazioni contro il morbillo e la rosolia congenita. Stando ai dati ufficiali, infatti, in Italia la copertura vaccinale è ancora insufficiente, tanto che c’è il pericolo concreto che queste malattie tornino a diffondersi in modo abbastanza capillare.
I dati aggiornati
Nonostante l’impegno degli esperti, nel nostro Paese la situazione non è ancora ottimale. Al contrario. L’ISS rivela che dal 2013 si sono registrati quasi 4.000 casi di morbillo: 2.251 nel 2013, 1.680 nel 2014 e 12 nel 2015. Addirittura l’Italia fa parte dei sette stati europei (piazzandosi al quinto posto) con il maggior numero di casi di morbillo segnalati nel 2014 e fino al 25 febbraio nel 2015. Per quanto riguarda la rosolia, dall’inizio del 2013 sono stati segnalati 95 casi di cui 66 nel 2013, 28 nel 2014 e 1 nel 2015.
Non sono malattie innocue
Molti pensano che il morbillo e la rosolia siano malattie innocue. Invece, non sempre lo sono. In alcuni casi possono comportare delle complicanze anche gravi. “Il morbillo è una malattia virale che può avere un’evoluzione infausta e non esiste una terapia specifica in grado di impedire tale evoluzione. Il rischio di morte per morbillo avviene in 1 caso ogni 10.000 e il rischio di complicanze, come l’encefalite, avviene in 1 caso ogni 1000” conferma Susanna Esposito, presidente della Commissione dell’Oms per l’eliminazione di morbillo e rosolia congenita. Ecco perché gli esperti invitano i genitori a non rinunciare alla migliore strategia a disposizione per ridurre i rischi: il vaccino.
La miglior arma di prevenzione sono i vaccini
Purtroppo la copertura vaccinale è ancora insufficiente nel nostro Paese. “Nonostante la curva decrescente, le coperture vaccinali sulla 1 dose si attestano intorno al 90% a fronte dell’obiettivo minimo del 95%, mentre quelle sulla seconda dose (introdotta nel 2005) non sono disponibili per tutto il Paese e nelle Regioni, dove i dati sono stati raccolti risultano ben inferiori agli standard richiesti (meno dell’85% rispetto all’obiettivo del 95% anche per la seconda dose)” ha confermato l’esperta. Ricordiamo che il termine ultimo stabilito dall’Oms per eliminare morbillo e rosolia in Europa è la fine del 2015.