Iss: in aumento meningococco-pneumococco-emofilo B, vaccini unico rimedio

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 04/10/2024 Aggiornato il 04/10/2024

I dati dell’Istituto Superiore della Sanità mostrano un aumento significativo di 3 malattie batteriche, a volte molto pericolose e largamente prevenibili con la vaccinazione.

vaccini

Sono aumentate nel biennio 2022-2023 le segnalazioni dei casi di malattie batteriche invasive causate da meningococco, pneumococco ed Haemophilus influenzae. A darne avviso è l’Istituto Superiore della Sanità (Iss) facendo notare come queste infezioni batteriche, che a volte possono essere molto pericolose e in linea generale risultano sempre molto fastidiose sui bambini, possono essere prevenute con le vaccinazioni previste dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.

I numeri devono quindi portare i genitori non tanto ad allarmarsi quanto a prendere coscienza dell’importanza di seguire le indicazioni date per la copertura vaccinale dei più piccoli, rispettandone con scrupolo modalità e  tempistiche. Il monito di Anna Teresa Palamara che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss. 

I dati allarmanti

Sulla base dei dati raccolti nel biennio 2022-2023 l’Istituto Superiore della Sanità ha lanciato un allarme: sono in netto aumento le malattie provocate da batteri come il meningococco, lo pneumococco e l’Haemophilus influenzae.

I numeri parlano come sempre chiaro e segnalano un’allerta per questa tipologia di malattie che in alcuni casi possono avere esiti anche molto gravi e che in ogni caso sono fonte di sofferenza per i bambini e di disagio per le famiglie. Nel biennio 2020-2021 si era registrata una diminuzioni di infezioni batteriche per via delle restrizioni imposte dal Covid -19: si tratta infatti di patogeni che si diffondono facilmente tra i bambini che passano molte ore a stretto contatto, al nido, alla scuola materna e alla scuola elementare.

Meningococco: 142 casi

Il meningococco (o Neisseria meningitidis) è un batterio che causa meningiti (infezioni delle membrane che avvolgono il cervello) e setticemie, gravi infezioni del sangue. L’infezione si trasmette tramite il contatto diretto con le secrezioni del naso e della gola cioè attraverso le goccioline che vengono emesse con la tosse o gli starnuti di persone infette o di portatori sani.

La fascia di età più colpita è quella al di sotto di 5 anni, e in particolare per il tipo B quella sotto un anno, seguita da quella degli adolescenti e dei giovani fino ai 25 anni. La meningite è la manifestazione più comune di malattia da meningococco che si manifesta con febbre alta, mal di testa e rigidità del collo, nausea, vomito, stato mentale alterato e richiede immediato ricovero in ospedale.

Si tratta quindi di un’infezione batterica pericolosa e i dati registrati dall’Istituto Superiore della Sanità sono preoccupanti: nel biennio 2022-2023 sono stati segnalati rispettivamente 57 e 85 casi di malattia invasiva da meningococco; nel 2020 e nel 2021 ne erano stati segnalati 74 e 26, mentre nel 2019 le segnalazioni erano state 190. Nel 2023 l’incidenza della malattia invasiva da meningococco è risultata maggiore nei bambini di età inferiore all’anno e nella fascia 15-24 anni. Nel 2023, per i dati a disposizione, sono stati segnalati 6 decessi tra gli 85 casi di malattia invasiva da meningococco.

Pneumococco: 2389 casi

Lo Streptococcus pneumoniae, comunemente chiamato pneumococco, è un batterio che si trova generalmente nella gola o nel naso senza dare alcun disturbo. Quando le difese immunitarie si indeboliscono, il batterio può diffondersi anche ad altre aree del corpo generando una risposta immunitaria che si manifesta con i sintomi della malattia. Tanto più diffusa è l’azione del batterio, tanto più grave è la malattia generata.

Lo pneumococco è responsabile di circa un terzo di tutte le otiti medie acute e di molte sinusiti del bambino ma può anche invadere i polmoni, il sangue e raggiungere le meningi diventando responsabile di meningiti, polmoniti e infezioni diffuse a tutto il corpo. Si trasmette da persone malate o portatori sani, di solito attraverso l’aria, con le goccioline di saliva emesse, ad esempio, con tosse o starnuti.

Nel biennio 2022-2023 sono stati segnalati rispettivamente 1056 e 1783 casi di malattia invasiva; nel 2020 e 2021 ne erano stati segnalati 503 e 500, mentre nel 2019 ne erano stati segnalati 1680. La fascia di età con maggiore incidenza è quella dei piccolissimi, sotto un anno di età tra i quali si è osservato un valore superiore a quello riportato in epoca pre-pandemica.

Emofilo: 510 casi

L’Haemophilus influenzae di tipo b (Hib), comunemente definito emofilo, è un batterio che causa infezioni, spesso gravi, soprattutto nei bambini di età inferiore ai 5 anni. Sono stati descritti 6 diversi tipi di Haemophilus e il tipo b (Hib) è responsabile del 95% delle forme gravi. La trasmissione avviene per contatto diretto attraverso l’inalazione di goccioline emesse con gli starnuti e i colpi di tosse dei malati e dei portatori sani.

In genere il batterio provoca sintomi simili all’influenza che si risolvono a volte spontaneamente nell’arco di pochi giorni. In alcuni casi l’infezione può causare invece malattie gravi come meningite, difficoltà respiratorie, artrite settica cioè un’infezione a carico di un’articolazione che diventa rossa e gonfia, polmonite, osteomielite, una rara infezione delle ossa e pericardite, un’infezione del foglietto che riveste il cuore.

La mortalità per meningite da Haemophilus Influenzae di tipo b è del 2% – 5% anche nei soggetti che ricevono un’adeguata terapia antibiotica. Chi guarisce dalla meningite può comunque avere conseguenze neurologiche, che si verificano nel 15%-30% dei casi.

Per quanto riguarda l’emofilo, nel biennio 2022-2023 sono stati segnalati rispettivamente 195 e 315 casi di malattia invasiva; nel 2020 e 2021, ne erano stati segnalati 76 e 68, mentre nel 2019 ne erano stati segnalati 187. Nel 2023 l’incidenza per 100.000 abitanti della malattia invasiva da emofilo è stata maggiore nei bambini tra uno e quattro anni e negli adulti con meno di 64 anni. Nello stesso anno sono stati registrati 45 decessi da emofilo.

Vaccinazione, unico rimedio utile

E’ innegabile quindi che esista un’allerta sulle malattie batteriche ma è altrettanto vero che si tratta di problematiche che potrebbero essere evitate o quantomeno contenute se ci fosse una maggior copertura vaccinale. Lo conferma Anna Teresa Palamara che dirige il dipartimento di Malattie Infettive dell’Iss: i dati prodotti dalla sorveglianza indicano ancora una volta l’importanza della prevenzione, poiché queste malattie prevenibili con vaccinazioni sicure ed efficaci sono inserite nel calendario del Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale.

Le vaccinazioni vengono quindi offerte gratuitamente a tutti i bambini in modo che abbiano la giusta copertura vaccinale nella fascia di età in cui la trasmissione delle infezioni batteriche è più frequente e più frequenti sono anche le complicanze gravi che si possono generare. Un ulteriore invito ai genitori ad accettare la proposta vaccinale rispettandone tempi e modi di somministrazione.

 
 
 

In breve

I dati rilevati dall’Istituto Superiore della Sanità registrano un aumento delle infezioni batteriche che possono risultare pericolose soprattutto per i bambini più piccoli, fascia per altro più esposta a contrarle. L’invito ai genitori è quello di rispettare scrupolosamente il calendario vaccinale: la vaccinazione è la miglior forma di prevenzione per queste infezioni.

 

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