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Una dose in più di richiamo a 3 anni del vaccino contro la meningite permette ad almeno l’89% dei bambini di ottenere livelli di anticorpi per tutti i ceppi di batteri della meningite di tipo B. Lo afferma uno studio condotto da un team dell’Università di Oxford e pubblicato sulla rivista scientifica Canadian Medical Association Journal sul nuovo vaccino 4CMenB contro la meningite batterica di tipo B, la forma di questa malattia che può potenzialmente causare meningiti fatali nei bambini. Ebbene, questo vaccino ha mostrato che il calo dell’immunità indotta dalla vaccinazione infantile può essere superato da una dose di richiamo a 40 mesi.
Lo studio su più di cento bambini
I ricercatori dell’Università di Oxford sono giunti a questa conclusione dopo avere esaminato i dati di 113 bambini sottoposti al vaccino 4CMenB. Sono stati osservati, infatti, elevati livelli di anticorpi anche a distanza di 2, 4, 6 e 12 mesi dalla somministrazione del vaccino contro la meningite, mentre un primo calo di difese immunitarie è stato registrato nei seguenti 2 anni e mezzo. Una dose di richiamo a 40 mesi di età, tuttavia, ha fatto sì che almeno l’89% dei bambini mostrasse livelli di anticorpi per tutti i ceppi di batteri della meningite di tipo B testati.
Che cos’è la meningite
Con il termine di meningite vengono identificate le infezioni delle meningi, le strutture che avvolgono il sistema nervoso centrale e formano un sacco che contiene il liquido cerebrospinale, che svolge un’importante funzione protettiva sul cervello e sul midollo spinale.
Può essere virale o batterica
In base agli agenti infettivi che possono determinarla, la meningite può essere virale e batterica. Le forme virali sono più frequenti di quelle batteriche e, soprattutto, sono caratterizzate da una prognosi nettamente più favorevole, almeno nella stragrande maggioranza dei casi. È, infatti, meno comune che meningiti virali comportino danni rilevanti al sistema nervoso centrale.
Più pericolose le forme batteriche
Le forme batteriche possono, invece, anche condurre a morte nel 10% dei casi e, comunque, comportare disturbi neurologici permanenti, come la sordità, in quasi il 30% dei soggetti colpiti. Tre sono i principali batteri che causano questa malattia: Streptococcus pneumoniae (pneumococco), Neisseria meningitidis (meningococco) e Haemophilus influentiae di tipo b (Hib).