I vaccini non causano l’autismo: nuove conferme

Silvia Finazzi A cura di Silvia Finazzi Pubblicato il 19/04/2019 Aggiornato il 20/11/2019

I bambini vaccinati non hanno un rischio aumentato di autismo rispetto a quelli non vaccinati. E l’età in cui si fanno le vaccinazioni non aumenta i pericoli

I vaccini non causano l’autismo: nuove conferme

In questi anni, i vaccini sono finiti spesso sul banco degli imputati, accusati di volta in volta di varie colpe e, in particolare, di aumentare il rischio di autismo. Nonostante il mondo scientifico sia sempre sceso in campo per ribadire la sicurezza di queste importantissime armi di prevenzione, alcuni genitori hanno iniziato a nutrire dei dubbi.

Ora arriva un nuovo studio a confermare che il vaccino trivalente per morbillo, parotite e rosolia (il cosiddetto MPR), uno dei più criticati, è sicuro e non causa autismo. Si tratta di una ricerca condotta su una casistica molto ampia da un’équipe di ricercatori danesi e pubblicata sulla rivista scientifica Annals of Internal Medicine dell’American College of Physician.

Esaminati oltre 600.000 bambini

Lo studio ha coinvolto ben 657.461 bambini nati in Danimarca tra il 1999 e il 2010. Gli autori hanno raccolto tutta una serie di informazioni sui partecipanti, in particolare sul loro stato di salute e su come esso si è evoluto negli anni, sui vaccini ricevuti e a che età, su eventuali problematiche manifestate. Nel campione considerato, 6.517 bambini hanno sviluppato autismo o malattie dello spettro autistico.

Smentite associazioni

Incrociando e analizzando tutti i dati, gli studiosi non hanno riscontrato alcuna differenza nel rischio di contrarre l’autismo tra bambini vaccinati per morbillo, parotite e rosolia e quelli non vaccinati. Non solo. Hanno anche scoperto che fra l’età in cui i bambini hanno ricevuto il vaccino trivalente e l’eventuale sviluppo dell’autismo non c’era alcuna correlazione e che il tempo trascorso dalla vaccinazione non ha influenze sulle probabilità della comparsa  della malattia.

Gli esperti hanno preso in considerazione anche i cosiddetti “bambini suscettibili”, ossia quelli che hanno un fratello con autismo o che hanno ricevuto altri vaccini pediatrici. Ma anche in questi casi hanno concluso che non c’è alcuna causa-effetto tra il vaccino Mpr e il rischio di sviluppare l’autismo.

Da dove nasce l’equivoco

L’ipotesi che i vaccini possano scatenare autismo, in realtà, è una bufala. Parte, infatti, da uno studio falsato da uno dei suoi stessi autori, il gastroenterologo inglese Andrew Wakefield, che per interessi personali voleva dimostrare che fra il vaccino MPR e l’autismo nei bambini c’era un nesso.

Inizialmente, la sua scoperta creò scalpore, ma ben presto emerse la verità: non solo lo studio aveva una serie di difetti, ma conteneva alterazioni e falsificazioni, tanto che Wakefield fu espulso dall’Ordine dei medici e il suo articolo ritirato dalla rivista che lo aveva pubblicato.

Nonostante ciò, la sua teoria ha fatto molto presa, soprattutto perché i primi sintomi di autismo si manifestano proprio nell’epoca in cui si fa il vaccino trivalente: è facile dunque ipotizzare una relazione causa-effetto. In realtà, questa relazione è stata smentita dalla scienza. Negli anni successivi, infatti, sono stati condotti centinaia di studi per cercare di fare chiarezza e nessuno di essi ha mai individuato alcun legame.

 
 
 

Da sapere!

Le fake news sulla sicurezza del vaccino MPR e sul suo presunto legame con l’autismo hanno portato a una riduzione della copertura vaccinale. Il risultato è che il morbillo si sta diffondendo nuovamente in tutto il mondo, Europa inclusa, facendo anche delle vittime.

Fonti / Bibliografia

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