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È un nemico sempre più diffuso, ma fortunatamente non mancano armi per combatterlo. Si calcola che fra il 60 e il 90% delle persone sia entrata in contatto almeno una volta con l’Hpv o Papilloma virus umano, un virus che può causare infezioni sessuali e soprattutto il tumore del collo dell’utero. Al momento in commercio esistono due vaccini in grado di ridurre il rischio di contagio. Ma a breve potrebbe arrivarne un terzo, ancora più efficace, di cui si è parlato anche durante Eurogin 2015, un congresso internazionale sulle infezioni da Hpv, tenutosi nelle scorse settimane a Siviglia.
È un virus a trasmissione sessuale
L’Hpv è un virus che si trasmette prevalentemente per via sessuale, tramite il contatto diretto con genitali infetti. A oggi, si conoscono oltre 100 sottotipi diversi. Fra questi, i più pericolosi sono tre: 16, 18 e 45. Infatti, nelle donne possono trasformare le cellule del collo dell’utero in cellule anomale, che nel corso del tempo possono moltiplicarsi e dare origine al tumore del collo dell’utero.
In Italia sono disponibili due vaccini
Attualmente, in Italia sono disponibili due vaccini contro l’Hpv:
– il vaccino quadrivalente, che protegge contro i genotipi 16-18, responsabili di circa il 70% dei casi di tumore al collo dell’utero, e i genotipi 6 e 11, responsabili del 90% dei condilomi, piccole escrescenze rosso-rosate oppure biancastre che compaiono sui genitali;
– il vaccino bivalente, attivo contro i genotipi 16 e 18.
La novità
Il nuovo vaccino è stato messo a punto da un gruppo di ricercatori americani. È in grado di proteggere contro nove ceppi diversi: non solo 6, 11, 16 e 18, ma anche 31, 33, 45, 52 e 58. Al momento è stato approvato solamente negli Stati Uniti. Per quanto riguarda l’Europa, le autorità preposte all’approvazione dei farmaci stanno valutando la sua efficacia e sicurezza.
Molto efficace
A Siviglia è stato presentato uno studio, condotto da un team di ricercatori americani, del Moffit Cancer Center della Florida, e pubblicato sul New England Journal of Medicine. In totale, ha coinvolto 14.200 ragazze, di età compresa fra i 16 e i 26 anni. Alcune di loro hanno ricevuto il vaccino quadrivalente, mentre altre il nuovo vaccino. A distanza di qualche mese, tutte sono state sottoposte a controlli e analisi. Lo scopo era capire se il vaccino nonavalente fosse più efficace dell’altro.
Protezione più estesa
Dall’analisi dei risultati, è emerso che in effetti il nuovo vaccino è molto potente. Infatti, aumenta la protezione offerta alle ragazze. «Dai risultati appare chiaro che somministrare il vaccino nonavalente alle giovani donne fa fare un ulteriore passo avanti: sale del 20% la protezione dal tumore dell’utero (che passa così dal 70-75% attuale al 90-95% ) e cresce anche del 30% la difesa dalle lesioni precancerose» ha spiegato Luciano Mariani, responsabile dell’Unità HPV alla Ginecologia Oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma.
Da sapere
ANCHE AI RAGAZZI?
In Italia, le regioni offrono la vaccinazione gratuita contro l’Hpv a tutte le ragazze di 11 o 12 anni. Alcune ASL hanno esteso l’invito anche ai loro coetanei maschi. In effetti, questo virus può scatenare problemi seri anche negli uomini, come prostatite cronica, tumore del pene e infertilità maschile.