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L’Europa è di nuovo a rischio poliomielite? Non è sicuramente un allarme, ma un cauto avvertimento sì, quello lanciato dall’ufficio europeo dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità). La poliomielite, una malattia infettiva che ha colpito milioni di persone nello scorso secolo, non è un pericolo imminente, ma non è nemmeno un rischio da escludere. Ecco perché l’Oms invita le autorità del Vecchio Continente a rafforzare le proprie politiche di vaccinazione poliomielite sulla popolazione allo scopo di scongiurare un ritorno della malattia.
Rischio non imminente
Pur non essendoci, attualmente, un pericolo concreto, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, lo status di “polio free”, cioè libero dalla polio, dell’area europea (53 Paesi) è a rischio. Infatti, è stato identificato, all’interno dell’Ue, la presenza del virus. Il monito della massima autorità sanitaria mondiale, quindi, è di rafforzare le vaccinazioni in Europa per scongiurare il ritorno di questa terribile malattia infettiva che colpisce il sistema nervoso.
Cos’è la poliomielite
La poliomieliete, più comunemente nota come polio, è una malattia infettiva seria che colpisce il sistema nervoso e, in particolare, i neuroni motori del midollo spinale. È causata dall’aggressione da parte di tre diversi tipi di polio-virus. Il contagio avviene per via oro-fecale: bastano l’ingestione di acqua o alimenti contaminati, un colpo di tosse o un contatto con la saliva di un individuo malato per contrarre il virus e assicurarne la proliferazione. La malattia colpisce soprattutto i bambini di età inferiore ai cinque anni.
La vaccinazione in Italia
Contro la poliomielite non esistono cure efficaci, ma esiste la vaccinazione preventiva. In particolare, esistono due tipi di vaccini: quello inattivato di Salk (IPV), che si somministra con un’iniezione intramuscolare, e quello vivo attenuato di Sabin (OPV) da somministrare per via orale. Quest’ultimo, che ha permesso di eradicare la poliomielite in Europa, non è più utilizzato in Italia – ne rimangono ancora delle scorte in via precauzionale presso il Ministero della Salute – mentre il primo è ancora disponibile e utilizzato anche in combinazione con altri vaccini.
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