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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista The Lancet dagli scienziati della Université Laval di Québec (Canada), una maggiore diffusione del vaccino contro il papilloma virus (Hpv) potrebbe consentire di eradicare i tumori della cervice uterina nel giro di alcuni decenni.
Riduzione drastica delle infezioni
Gli autori della ricerca canadese hanno analizzato i risultati di 65 studi condotti in 14 Paesi ad alto reddito, che hanno coinvolto 60 milioni di persone. L’indagine ha evidenziato che la diffusione del vaccino contro il papilloma virus è stata in grado di ridurre le infezioni dell’83% tra le ragazze di età compresa tra 15 e 19 anni e del 66% tra le donne di età compresa tra 20 e 24 anni.
Inoltre, i casi di lesioni precancerose sarebbero diminuiti del 51% tra le ragazze 15-19 anni e del 31% tra le donne di 20-24 anni. I casi di verruche genitali sarebbero invece scesi del 67% tra le ragazze di 15-19 anni, del 54% tra le giovani di 20-24 anni, del 31% tra le donne di 25-29 anni, del 48% tra i ragazzi di 15-19 anni e del 32% tra gli uomini di 20-24 anni.
Diminuiti i casi anche tra i maschi
I ricercatori hanno sottolineato come i risultati migliori siano stati riscontrati nei Paesi in cui la copertura vaccinale era più elevata. Il fatto che questi disturbi siano diminuiti anche tra i maschi e tra le donne suggerisce che anche le persone non vaccinate potrebbero aver beneficiato degli effetti positivi della vaccinazione. Dato che il vaccino è in circolazione solo da una decina d’anni, dovrà comunque passare un po’ di tempo per poter raggiungere l’eliminazione completa del cancro della cervice uterina (definita come meno di quattro casi su 100.000).