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Troppi bambini non vaccinati per morbillo, rosolia e parotite. Sarebbero in tutto oltre 358.000 negli ultimi 5 anni. A fare i calcoli è la Società italiana di Pediatria, che insieme all’Istituto Superiore di Sanità lancia un allarme: il nostro Paese si colloca al limite della soglia di sicurezza. Circa 147.400 bambini non sono stati sottoposti all’esavalente, che comprende le vaccinazioni contro poliomielite, difterite, epatite B, tetano, pertosse, Haemophilus influentiae B.
Differenze da regione a regione
Il motivo per cui ci sono troppi bambini non vaccinati per morbillo, parotite e rosolia, così come per altre vaccinazioni, sta anche nelle forti differenze tra le diverse aree del Paese: ciascuna regione fa, infatti, riferimento al proprio calendario vaccinale. Per esempio, il vaccino contro il meningococco B, che protegge da un ceppo di meningite molto aggressivo, è offerto gratuitamente a tutti i nuovi nati solo in 8 regioni. Quello contro il papilloma virus (Hpv) è somministrato gratuitamente a tutte le adolescenti italiane, ma per i coetanei maschi non sempre è gratuito. L’offerta gratuita del vaccino contro la varicella riguarda al momento solo 8 regioni.
Piano vaccinale 2016-2018
L’adozione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2016- 2018, al momento al vaglio del Ministero dell’economia, consentirebbe di ridurre queste disparità, sostengono i pediatri della Sip. Occorre nel contempo che tutti si attivino per far sì che vengano raggiunti livelli di coperture vaccinali adeguati e non ci siano più troppi bambini non vaccinati per morbillo, parotite e rosolia.
Più informazione
Il primo ostacolo da abbattere è la scarsa informazione. Tanti i falsi miti da contrastare. Per esempio, molti pensano ancora che tanti vaccini in un’unica somministrazione siano dannosi, che possano indebolire il sistema immunitario, che contengano ingredienti e additivi pericolosi o causino autismo. La Sip ha anche indagato le conoscenze tra le giovani generazioni: circa 7 adolescenti su 10 ritengono che vaccinarsi sia importante e che tutti dovrebbero farlo. Tuttavia la maggioranza non sa quali ha fatto: il 68% non ricorda se ha fatto il vaccino per la difterite, il 61% quello per la poliomielite o per la pertosse. Il 40% non sa se ha fatto l’antitetanica e oltre la metà delle tredicenni non ricorda se ha fatto quello contro il Papilloma virus.