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Zakarpatskaya: a molti questo nome è sconosciuto, ma identifica l’area geografica che ha dato vita al nuovo spauracchio della poliomielite. Si trova nel sud-ovest dell’Ucraina, dove sono stati riportati due casi di paralisi. Vittime due bambini di 4 anni e 10 mesi. Intanto, a Kiev sono arrivate 3 milioni di dosi di vaccino antipolio, ma la macchina della sanità pubblica arranca.
In allerta l’Onu e l’Oms
“L’Onu e l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) hanno lanciato un’allerta internazionale e inviato appelli al presidente ucraino” afferma il dottor Donato Greco del Comitato di eradicazione della polio dell’Oms. L’Ucraina è un’area ad alto rischio epidemia a causa della bassa proporzione di vaccinati. L’Oms considera, invece, minimo il pericolo di una diffusione dell’infezione fuori dal Paese, ma raccomanda a tutti gli Stati di mantenere elevate le coperture vaccinali. Nel frattempo il ministro della Salute ucraino ha annunciato l’avvio della vaccinazione per i neonati e i bambini fino ai 6 anni.
Vaccinazioni insufficienti
“Sono stato in Ucraina alcuni giorni fa – informa il dottor Greco dell’Oms – e ho constatato che, negli ultimi 5 anni, sono state disponibili limitate quantità di vaccini per tutte le malattie prevenibili, per cui meno del 50% dei bimbi è protetto. “A fianco alla scarsità di dosi – aggiunge – è cresciuta una diffusa diffidenza verso i vaccini e il sospetto che il governo li manipolasse per deprimere la popolazione”.
La causa del contagio
“I due casi di poliomielite paralitica sono stati provocati da poliovirus derivato dal virus incluso nel vaccino orale (OPV) – spiega il dottor Emanuele Nicastri, della UOC Malattie Infettive e Tropicali dell’Istituto Spallanzani di Roma -. Il verificarsi di un caso in un bambino di 4 anni – sottolinea – suggerisce che negli anni recenti si siano accumulati soggetti suscettibili che ora sostengono la trasmissione dell’infezione”. “Una rara situazione – ribadisce Greco dell’Oms – che avviene quando le coperture vaccinali per OPV (vaccino Sabin) scendono per molto tempo al di sotto del 50%”.
La situazione in Italia
In Italia la situazione è ben diversa. “L’ultimo caso di poliomielite paralitica nel nostro Paese – ricorda Ciofi – risale al 1982”. “Dopo la sostituzione del vaccino orale, con vaccini iniettabili – osserva ancora Nicastri dello Spallanzani – il rischio di casi di polio da virus vaccinale è minimo, ma è fondamentale che almeno il 95% della popolazione sia protetta dal virus”.