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La tubercolosi è una malattia contagiosa che si trasmette per via aerea attraverso un batterio, il Mycobacterium tuberculosis. La forma più frequente è quella polmonare e il contagio avviene tramite saliva, starnuto o colpo di tosse da parte di pazienti con tubercolosi attiva. I luoghi chiusi e affollati ne favoriscono la diffusione.
Sempre più pericolosa
Tutt’altro che scomparsa nel mondo occidentale, come erroneamente si pensa, la tubercolosi sta diventando sempre più pericolosa perché i batteri che ne sono la causa stanno mutando e sono diventati più aggressivi. E si sta verificando anche un fenomeno inedito riguardo alla tubercolosi e, cioè, che anche i bambini possono trasmetterla agli adulti in varie forme.
Dai bambini agli adulti e viceversa
Mai successo prima, questo fatto oggi si verifica perché in alcuni casi i più piccoli sviluppano una particolare forma di tubercolosi, quella cavitaria, che è molto contagiosa e che fino a qualche anno fa era tipica solo degli adulti. Questa forma provoca lesioni polmonari cavitarie che rendono le pareti spesse e irregolari e i margini parietali esterni sfumati e mal definiti. Ma soprattutto è preoccupante la maggiore aggressività sviluppata dai batteri responsabili della malattia negli ultimi anni.
Più facile se il bimbo non sta bene
La tubercolosi è una malattia fortemente dipendente dalla qualità di vita delle persone. Condizioni igieniche molto scarse associate a malnutrizione e cattivo stato di salute provocano un abbassamento delle difese immunitarie e, quindi, un più alto rischio di sviluppare la tubercolosi, di cui oggi anche i bambini sono diventati in alcuni casi contagiosi.
Può manifestarsi anche dopo molto tempo
Per infettare una persona bastano pochissimi bacilli, anche se non tutti i soggetti contagiati dai batteri della tubercolosi si ammalano subito. Talvolta, infatti, il sistema immunitario riesce a far fronte all’infezione e il batterio può rimanere quiescente per anni, ma sviluppare la malattia in seguito, al primo abbassamento delle difese immunitarie (tubercolosi post-primaria).
Si cura con gli antibiotici
Negli ultimi decenni sono state scoperte cure antibiotiche efficaci nella cura della tubercolosi. Purtroppo, però, la diffusione di trattamenti incompleti o non correttamente somministrati ha portato all’insorgenza di ceppi resistenti ai farmaci. Spesso la tubercolosi è ancora trattata con strumenti diagnostici di vecchia concezione, mentre una prognosi precoce e l’uso di trattamenti adeguati e innovativi potrebbe incidere significativamente sulla riduzione della malattia nel mondo.
Mai abbassare la guardia
Gli esperti evidenziano la necessità di non abbassare la guardia contro le malattie infettive che non sono assolutamente scomparse e stanno addirittura sviluppando nuove forme più pericolose, come per la tubercolosi.