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La tosse di per sé non è una malattia come spesso si tende a credere. E’ un sintomo, cioè la manifestazione di una patologia. E proprio perché diverse sono le cause che la determinano, diversi sono i modi con cui la tosse si può manifestare. «La tosse grassa, per esempio, è definita anche produttiva o catarrale perché caratterizzata dalla presenza di muco» spiega il dottor Alessandro Zanasi, pneumologo e responsabile del Centro della tosse del Primus Forlì Medical Center. «Ha infatti proprio il compito di favorire la fuoriuscita del catarro in modo da liberare le vie aeree». Vediamo allora insieme all’esperto quali sono le cause della tosse grassa e quali i possibili rimedi per tenerla a freno.
Tosse grassa nei bambini
«La tosse grassa è il sintomo di un’infezione virale o batterica a carico delle vie respiratorie» commenta il dottor Zanasi. Segnala quindi la presenza di un processo infiammatorio in precise zone dell’apparato respiratorio che possono essere i bronchi oppure i polmoni. Il catarro viene prodotto proprio a seguito di questi fenomeni infiammatori e la tosse è un riflesso fisiologico che serve a espellere il muco da naso e gola.
Le secrezioni, infatti, che inizialmente sono trasparenti e filanti, e quindi di facile eliminazione, a poco a poco diventano più dense e di colore giallo/verdastro. Il bambino così può avere difficoltà a espellerle con la tosse: le secrezioni ingoiate possono provocare episodi di vomito rendendo il piccolo inappetente e irritabile fino a determinare difficoltà respiratorie.
Tosse grassa bambini: rimedi
Come curare la tosse grassa? «Il trattamento della tosse in generale prevede di intervenire con una terapia sulla causa scatenante la tosse stessa oppure con la rimozione dei fattori che possono averla scatenata» spiega l’esperto. «Solitamente si ricorre a due categorie di farmaci. I sedativi, che agiscono inibendo il riflesso della tosse, sono indicati nelle forme di tosse secca e stizzosa. Comprendono farmaci ad azione centrale (oppioidi e non oppioidi) e ad azione periferica. Attenzione però che questa tipologia di farmaci non deve essere usata nel caso di tosse produttiva. Sulla tosse grassa si interviene infatti con i protussivi (o mucoattivi), farmaci come i mucolitici, gli espettoranti, i mucoregolatori e i mucocinetici che facilitano l’eliminazione delle secrezioni dalle vie aeree. E’ sempre bene tenere presente comunque che questi farmaci vanno utilizzati solo nei bambini di età superiore a 2 anni». Prima di questa età infatti i bimbi non riescono a produrre colpi di tosse sufficientemente potenti per eliminare le secrezioni mucose che, ristagnando nelle vie respiratorie, possono causare complicanze come la bronchiolite. C’è quindi una regola fondamentale da rispettare sempre: «mai somministrare ai bambini farmaci che non siano stati prescritti dal pediatra o dallo specialista» commenta il dottor Zanuso. «Se la tosse non passa nell’arco di qualche giorno e diventa man mano sempre più produttiva e fastidiosa per il bambino, meglio chiedere un consulto medico». A maggior ragione è importante rivolgersi al pediatra quando la tosse si accompagna ad altri sintomi come la febbre, l’inappetenza, l’insonnia oppure una difficoltà respiratoria.
Tosse grassa bambini aerosol
C’è la tendenza da parte dei genitori a ricorrere con frequenza all’aerosol soprattutto in caso di tosse grassa, nella speranza di arrivare a una soluzione rapida del problema. Non ci sono dubbi, infatti, che la tosse sia un sintomo molto fastidioso, soprattutto quando compare nelle ore notturne impedendo il sonno. La comunità scientifica è concorde comunque nell’affermare la scarsa validità di questa pratica nel curare tosse, raffreddore e altre problematiche a carico delle alte vie respiratorie. In ogni caso l’impiego della terapia con aerosol deve essere prescritto esclusivamente dal medico. «Quello che invece si può fare in caso di tosse grassa è mettere in atto una serie di buone pratiche che si rivelano utili per la soluzione del problema» spiega Zanasi.
Qui di seguito un vademecum da seguire in caso di tosse grassa nei bambini:
- Una buona idratazione. «E’ bene che il bambino beva parecchio in presenza di tosse» suggerisce l’esperto. Si possono somministrare a piacere bevande a temperatura ambiente oppure calde, sotto forma di tè leggero, camomilla o tisane, utili soprattutto prima di dormire per mantenere idratate le mucose che di notte tendono a seccarsi.
- Un ambiente umidificato e non troppo caldo. Evitare che le mucose si secchino è utile in caso di tosse sia secca sia grassa. Sì, quindi, all’umidificatore a vapore oppure all’uso dei classici umidificatori in ceramica posti sul calorifero. E attenzione anche alla temperatura della stanza, che non dovrebbe mai superare i 20°.
- Il ricorso ai lavaggi nasali. Sono utili per favorire l’eliminazione del catarro. Si possono fare con soluzione fisiologica o acqua termale aiutandosi con una siringa oppure con gli appositi prodotti in vendita in farmacia.
- Rimedi naturali contro la tosse grassa. «Non sono tutti uguali e non si possono impiegare indiscriminatamente» precisa l’esperto. «C’è un alimento, però, il cui impiego ha dato risultati significativi e documentati, tanto che la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità lo cita come emolliente in caso di infezioni delle alte vie aeree: il miele». Lo si può somministrare al bambino “puro” direttamente con un cucchiaino oppure lo si può sciogliere in una bevanda calda come un tè leggero, una camomilla o una tisana di malva: può essere utile che il bimbo le beva prima di dormire (lavandosi poi i denti, però, visto che il miele è dolce e può favorire la carie) in modo da evitare che durante la notte le mucose si secchino accentuando la tosse. Non va dimenticato in ogni caso che il miele può essere dato ai bambini solo dopo l’anno di vita. Sia pure in casi rarissimi, infatti, può essere contaminato da spore botuliniche: i lattanti non hanno una flora batterica in grado di impedire la mortale proliferazione della tossina botulinica, rischio che si azzera invece negli adulti come anche nei bambini dopo i dodici mesi.
- La giusta posizione di notte. La posizione supina tende a favorire l’accumulo di catarro e può accentuare la tosse disturbando il sonno. Meglio quindi far dormire il bambino con il torace sollevato: basta posizionare un cuscino o delle coperte sotto il materasso così da rialzarlo dove il piccolo appoggia testa e spalle.
Fonti / Bibliografia
- Miele: serve davvero d’inverno? - Silhouette DonnaUn tesoro naturale in grado di combattere i batteri, calmare dolore e infiammazione, purificare le vie respiratorie. Ma qual è quello più adatto?