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Febbre, mal di gola, tosse. È già influenza? No, si tratta delle cosiddette sindrome parainfluenzali, tipiche di questo periodo, spesso “prese alla leggera” e curate con il primo farmaco che capita tra le mani, anche facendo pericolosi mix di medicine o utilizzando gli spray nasali. Niente di più sbagliato.
Disturbi da non sottovalutare
Come spiegato dal Segretario scientifico nazionale e responsabile area dolore e cure palliative della Società italiana di medicina generale, Pierangelo Lora Aprile, tra sindromi parainfluenzali e influenza c’è una bella differenza. Contrariamente all’influenza, le sindromi parainfluenzali non presentano simultaneamente febbre oltre i 38° C, disturbi all’apparato respiratorio e malessere generalizzato come mal di testa o indolenzimento fisico e spossatezza. Non per questo, occorre però sottovalutare le sindromi parainfluenzali come faringite, laringite, sinusite e otite. A maggior ragione se a esserne interessati sono bambini o persone anziane.
Occhio agli sbalzi di temperatura
Il picco, in termini numerici, di persone affette da sindromi parainfluenzali si registra ovviamente nei periodi dell’anno in cui il clima sembra non rispondere ad alcuna logica, costringendoci a passare da giornate molto fredde ad altre con temperature più miti. Come sottolinea Lora Aprile, la cura della maggior parte dei malanni stagionali prevede l’impiego mirato e congiunto di un antinfiammatorio non steroideo (Fans) e di un medicinale antalgico ad azione centrale (a base di paracetamolo). Si tratta, infatti, di sintomatologie di natura infiammatoria, sovente associate a poche linee di febbre.
Rivolgersi sempre al medico
Far fronte alle sindromi parainfluenzali ricorrendo a metodi “fai da te” non è sicuramente la scelta migliore. In molti casi, il rischio è quello di peggiorare la situazione. Per esempio, utilizzare per un periodo prolungato lo spray nasale può irritare o danneggiare le mucose e acutizzare il disturbo. Anche assumere mix di farmaci con lo stesso principio attivo può portare ad assumerne un dosaggio eccessivo. Conferma il presidente dell’Unione tecnica italiana farmacisti, Eugenio Leopardi: “è importante comprendere che le sindromi parainfluenzali non si curano più velocemente aumentando il dosaggio dei medicinali. I farmaci, infatti, agiscono al meglio se assunti secondo la corretta posologia”. Attenzione, infine, ai farmaci antistaminici, soprattutto se assunti dopo un ricco pasto o prima di mettersi al volante, in quanto possono provocare sonnolenza.